L'export italiano è in forte crescita a marzo. L'Istat rileva un aumento del 4% su febbraio e del 14,5% rispetto al 2016, il livello più alto da oltre cinque anni. Nel primo trimestre il commercio estero è aumentato del 3% rispetto ai tre mesi precedenti. Per trovare un balzo maggiore bisogna tornare ad agosto 2011, quando l'incremento era stato del 15,2%.
A marzo, su base mensile, tutti i principali raggruppamenti di industrie sono in crescita, a eccezione dell'energia (-7,6%). Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (23 a marzo 2017 rispetto a 22 di marzo 2016), l'aumento annuo risulta più contenuto: +14,1% per l'import e +12,4% per l'export. Stazionarie rispetto a febbraio le importazioni, mentre l'incremento dell'import rispetto a un anno prima (+16,3%) è più sostenuto dall'area extra Ue (+19,0%).
Bene prodotti petroliferi raffinati e auto - Le vendite di prodotti petroliferi raffinati (+47,1%), di autoveicoli (+28,1%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+22,8%) sono in forte aumento. Dal lato dell'import, aumenti rilevanti riguardano petrolio greggio (+68,0%) e prodotti petroliferi raffinati (+59,2%). L'indice dei prezzi all'importazione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,4% rispetto al mese precedente ed aumenta del 4,6% nei confronti di marzo 2016. La diminuzione dipende principalmente dalle dinamiche del comparto energetico.
Cresce l'export verso Romania e Polonia - A marzo l'area extra Ue segna +15,1% sull'anno e quella Ue +14,1%. Trainano Cina (+32,3%) e paesi Asean. Si segnala anche, tra i paesi dell'area Ue, una crescita sostenuta delle vendite verso Romania (+25,2%), Polonia (+24,5%) e Spagna (+23,4%).