Nel villaggio "Tuna al-Gabal"

Egitto, missione archeologica rivela 17 mummie in una necropoli sconosciuta

I cadaveri imbalsamati sono stati ben conservati grazie a tecniche elaborate, pertanto potrebbero appartenere a ufficiali o sacerdoti

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Una nuova missione archeologica in Egitto, in prossimità della città di Minya, ha rivelato una necropoli che conserva almeno 17 mummie, come annuncia il Ministero delle antichità. La scoperta è stata fatta nel villaggio di Tuna al-Gabal, un vasto sito archeologico ai margini del deserto occidentale. L'area ospita una grande necropoli per migliaia di uccelli mummificati, ibis, babbuini e altri animali. "Le mummie sono state conservate con cura, quindi probabilmente appartenevano a funzionari e sacerdoti", riferisce il ministro delle antichità Khaled al-Anani.

"È la prima necropoli umana che viene scoperta qui a Tuna-al-Gabal", afferma il ministro al-Anani, che attribuisce queste reliquie ai periodi tardo antico Egitto e greco-romano. Nell'area scoperta, situata a a 220 chilometri a sud del Cairo nella valle del Nilo, otto metri sotto il livello del suolo, sono stati trovati anche sei sarcofagi, due bare di argilla, due papiri scritti in linguaggio popolare e diversi vasi antichi.

Secondo il ministro la scoperta, ora in una fase preliminare, "sarà molto più grande" e potrebbe rilanciare il settore turistico del Paese, incentrato sulle attrazioni dell'antichità e scosso dalle turbolenze politiche iniziate con la rivolta del 2011.