"Yuri Guaiana, l'attivista italiano fermato a Mosca, è stato rilasciato". Lo annuncia su Twitter il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. Guaiana dell'associazione radicale Certi Diritti era stato arrestato e trattenuto per diverse ore dalla polizia a Mosca mentre andava alla procura generale per consegnare le firme raccolte dalla petizione contro il trattamento dei gay in Cecenia. Guaiana: "Contro di me accuse non vere".
Guaiana: processo a mio carico ma accuse non vere - "Sono stato rilasciato, faccio i bagagli e cerco di uscire il prima possibile dal Paese, che è fondamentale, perché c'è un processo a mio carico". Sono le prime parole di Yuri Guaiana da Mosca dopo il suo rilascio. "Mi contestano di aver fatto una manifestazione non autorizzata e di aver fatto resistenza a pubblico ufficiale, cosa assolutamente non vera", ha spiegato l'attivista.
L'associazione 'Certi Diritti' riporta quanto ha dichiarato Guaiana prima di essere fermato: "Siamo qui per consegnare più di 2 milioni di firme al procuratore generale. Non è mai avvenuto prima - ha detto Guaiana -, molta della popolazione cecena chiede che si faccia un'inchiesta efficace e che si fermino subito arresti, torture e uccisioni di gay. I cittadini russi meritano di vivere in libertà e in uno stato di diritto. La Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto. Nessuno deve sacrificare la propria libertà e la propria vita solo a causa di quello che si è e di chi si ama, né in Cecenia né da nessun'altra parte".
"L'arresto a Mosca del nostro compagno Yuri Guaiana, membro del direttivo dell'Associazione Radicale Certi Diritti, è un atto gravissimo. Yuri stava consegnando oltre due milioni di firme di cittadini di tutto il mondo che chiedono che sia fatta luce e sulle persecuzione di persone gay in Cecenia e assicurata giustizia". Lo afferma Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani.