Ue: quinto anno di ripresa consecutiva, ma l'Italia cresce meno | Previsioni: nostro Pil +0,9%, Eurozona +1,7%
Luci e ombre sul nostro Paese: l'incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pesano sulla crescita
Una "crescita salda" che continuerà con un Pil rivisto al rialzo per l'eurozona all'1,7% per il 2017, e invariato all'1,8% per il 2018. Sono le previsioni della Commissione Ue, secondo cui l'Europa entra così nel suo quinto anno consecutivo di ripresa, che sta ora raggiungendo tutti gli Stati membri. Luci e ombre sull'Italia, l'incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pesano sulla crescita: Pil a +0,9%.
Per quest'anno Bruxelles prevede anche una "
leggera accelerazione" degli investimenti nelle costruzioni, anche grazie a "più risorse stanziate per gli investimenti pubblici, a un assorbimento più alto di fondi europei e all'impatto del piano Juncker". Nonostante ciò, le "costrizioni finanziarie" per il settore costruzioni e per le Pmi restano.
Nel 2018, il pil crescerà "leggermente" all'1,1% grazie a export più forti, dinamica degli investimenti sostenuta, maggiori consumi privati dovuti anche a un aumento "moderato" degli stipendi. Secondo Bruxelles, "l'elevata fiducia nella manifattura potrebbe implicare una domanda esterna più forte di quella data dalle previsioni".
Giù la disoccupazione nell'eurozona - Intanto continua a scendere la disoccupazione nell'eurozona, che dopo il calo a 9,4% del 2017 arriverà all'8,9% nel 2018, il livello più basso dal 2009. Stesso trend per l'Ue a 28: dopo la discesa all'8% quest'anno, il prossimo sarà record da fine 2008 con 7,7%. Secondo le previsioni economiche di primavera, nonostante il calo complessivo la disoccupazione "resta però alta in molti Paesi". Il calo arriva grazie a riforme strutturali, domanda interna e altre politiche.
Su ripresa rischi più bilanciati, ma ancora al ribasso - "L'incertezza che circonda le previsioni economiche resta elevata", ma "nel complesso i rischi sono diventati più bilanciati rispetto all'inverno anche se restano al ribasso", ha fatto sapere la Commissione Ue, secondo cui i rischi possono venire "dalla futura politica economica e commerciale Usa e più ampie tensioni geopolitiche". Preoccupano anche "l'aggiustamento economico della Cina, la salute del settore bancario in Europa e gli imminenti negoziati con la Gran Bretagna" per la Brexit.
Bce: ripresa più forte, ma l'inflazione non convince - La ripresa dell'Eurozona "si consolida sempre di più" e i rischi sono ulteriormente diminuiti. Tuttavia "le spinte inflazionistiche di fondo restano moderato e non hanno ancora mostrato segnali convincenti di una tendenza al rialzo". E' quanto scrive la Bce nel bollettino economico, confermando che i tassi rimarranno "su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo, ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attività". Il Qe prosegue fino a dicembre "o anche oltre se necessario".
In Germania calo avanzo, crescita stabile - In Germania "la crescita della domanda interna si è rafforzata nel 2016 e le importazioni sono aumentate più delle esportazioni", quindi "l'avanzo commerciale dovrebbe cominciare a diminuire gradualmente". Inoltre si prevede "una crescita delle spese correnti" e "la continuazione dell'aumento della spesa per investimenti", e di conseguenza "una diminuzione dell'avanzo primario". Il surplus scenderà allo 0,6% nel 2017 e allo 0,3% nel 2018. La crescita resta "forte", con il Pil all'1,6% nel 2017 e all'1,9% nel 2018.
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