ma non furono loro a trafugare la bara

Mike Bongiorno, tentato ricatto per la salma: due condanne definitive

La Cassazione ha confermato le sentenze dell'Appello per due uomini sorpresi mentre tentavano di contattare il figlio del presentatore per chiedere un riscatto anche se non erano stati loro a trafugare la bara

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Nuovo capitolo sulla vicenda della salma trafugata di Mike Bongiorno nel 2011. L'ultima parola della Cassazione per tentata estorsione in concorso è arrivata: come riporta Il Giorno, Pasquale Cianci, 68enne originario della provincia di Foggia, è stato condannato in via definitiva a due anni e quattro mesi, mentre, con il patteggiamento, un anno e 7 mesi a Luigi Spera, 59enne di Settimo Milanese. I due furono sorpresi dai carabinieri, un mese dopo la sparizione della bara del presentatore dal cimitero di famiglia di Dagnente di Arona (Novara), mentre, da una cabina telefonica in zona San Siro, a Milano, provavano a contattare uno dei figli dello showman per chiedere un riscatto. Anche se delle spoglie trafugate, per loro stessa ammissione, non sapevano nulla.

I telefonisti avevano chiamato per quattro volte la famiglia, il cui caro era scomparso l'8 settembre 2009 all'età di 85 anni. Ma erano degli sciacalli: essi stessi hanno sempre negato di appartenere, infatti, alla banda che aveva trafugato la salma di Mike Bongiorno e che la fece ritrovare 9 mesi dopo a Vuittone (Milano). Sulla vicenda resta ancora un alone di mistero, dunque. Ma un primo punto è stato messo.