IN ZONA CENTOCELLE

Roma, 3 sorelle rom morte nel rogo di un camper: pista vendetta tra nomadi

In un video un uomo a volto scoperto lancia una molotov. Sopravvissuti gli 8 fratelli e i genitori che dicono: "Ci avevano minacciato". Mattarella: "Crimine da punire severamente"

© ansa

Una ragazza e due bambine sono morte nella notte nell'incendio di un camper a Roma, in zona Centocelle. Le vittime sono tre sorelle di 20, 8 e 4 anni. Originarie della Bosnia, vivevano con il padre, Romano Halilovic, la moglie e otto fratelli in un parcheggio. La procura ha aperto un fascicolo per i reati di incendio doloso e omicidio volontario. E pare che gli inquirenti escludano la pista del razzismo: più probabile la vendetta tra nomadi.

Un video ha ripreso un uomo a volto scoperto che tira una molotov contro il camper, subito avvolto dalle fiamme. Elizabeth, Angelica e Francesca sono morte bruciate. Tutte e tre erano nate e cresciute in Italia. I fratelli hanno cercato inutilmente di tirarle fuori dal camper. Poi, nel parcheggio del centro commerciale in cui la famiglia era accampata sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno solo potuto spegnere le fiamme: loro erano già morte. Sul posto gli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica hanno trovato i resti di una bottiglietta infranta con liquido infaimmabile.

I superstiti: "Ci avevano minacciati" - I superstiti del rogo sentiti dagli investigatori avrebbero raccontato di minacce ricevute di recente. Toccherà ora a chi indaga fare luce sulla tipologia delle minacce e individuare il movente dietro cui si è consumata la tragedia. Lo sconosciuto del filmato è ricercato ovunque, soprattutto nei campi nomadi che sono setacciati dalla polizia.

Una bottiglia incendiaria, poi la tragedia - Tutto è avvenuto intorno alle 4 di notte in viale della Primavera in un quartiere, quello di Centocelle, popolare ma non degradato. La bottiglia incendiaria centra il camper dove dorme la famiglia. "Ho sentito un boato, sembrava una bomba", dice un abitante dei palazzi di fronte al parcheggio.

Prima di venire a vivere con il loro camper nel parcheggio, gli Halilovic erano stati nel campo di via Salviati, poi in quello della Barbuta, ma non si trovavano bene: si parla di litigi e dissapori, con risse violente tra serbi e bosniaci. Poi, la decisione di stiparsi tutti nel camper e non vivere più nei campi.

Mattarella: "Crimine da punire severamente" - "Chiunque sia stato è un crimine orrendo. Quando si arriva a uccidere i bambini si è al di sotto del genere umano". A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, secondo il quale bisogna "accertare i responsabili e condannarli severamente".

Papa Francesco: vicini ai familiari - Papa Francesco ha voluto far giungere il "suo conforto alla famiglia Halilovic, che ieri notte ha perso tre figlie nel incendio della loro roulotte nella periferia de Roma". E' quanto afferma in sala stampa della Santa Sede, spiegando che "oggi pomeriggio l'Elemosiniere Mons. Krajewski si è recato in visita per portare un saluto e un aiuto concreto ai genitori e agli otto fratelli".

Raggi: "Cordoglio per le vittime" - "C'è stato un rogo dove sono morte tre persone, due bambine e una ragazza di 20 anni. Esprimiamo il nostro cordoglio: quando ci sono delle vittime si rimane un attimo in silenzio. La Procura sta indagando sulle cause, vi daremo aggiornamenti quando ne avremo", ha detto il sindaco di Roma, Virginia Raggi.

I cittadini depongono fiori - Un mazzo di fiori e tre rose rosse sono stati deposti da un cittadino sul luogo della tragedia, accompagnati da un biglietto: "Mi unisco al dolore della famiglia". L'area del parcheggio del centro commerciale è ancora transennata. Nella carcassa carbonizzata del camper si intravede un triciclo.

La gente del quartiere: sgomento e intolleranza - Tra gli abitanti del quartiere, un tempo di sinistra, si respira dolore, sgomento ma anche intolleranza ed esasperazione per i tanti furti, attribuiti ai rom. Qualcuno però ha portate delle rose nel parcheggio della strage. "Carissime amiche, mi sento in colpa pure io", si legge su un bigliettino firmato da Nicola. Pochi giorni fa un altro camper, vuoto, era stato bruciato non lontano dal parcheggio.