Uno dei principali effetti che la crisi economica ha avuto su gran parte d’Europa è stato un impoverimento generale delle famiglie. Ma tale condizione, in taluni casi, trae origine anche prima dell'inizio della crisi economica. In quello italiano, ad esempio, il Pew Research Center in un recente studio parla di un calo dei redditi della classe media italiana pari al 20% nell’arco di 20 anni (-23% se si considera la classe più bassa).
Un dato allarmante, anche se riferito al periodo 1991-2010, soprattutto perché è il più marcato dell’intera Unione europea. In Spagna, per fare un confronto, si registra un calo del reddito delle famiglie della classe media pari al 5%, mentre in Francia si registra addirittura una crescita. Secondo alcune comparazioni, per esempio quelle effettuate dall’Adoc, il reddito disponibile delle famiglie italiane sarebbe inferiore del 25% alla media Ue.
In generale nel nostro Paese, secondo le rilevazioni della Banca d’Italia - contenute nel Supplemento al Bollettino statistico I Bilanci delle famiglie italiane – dal 2008 il reddito familiare netto medio non ha fatto che diminuire (soprattutto a causa della riduzione dei redditi da lavoro) per arrestare la caduta tra il 2012 ed il 2014, quando è tornato a crescere lievemente.
Anche gli ultimi dati dell’Istat sono incoraggianti: nel 2016 il reddito disponibile delle famiglie italiane è cresciuto mediamente dell’1,6%, comportando sia un aumento del potere d’acquisto, +1,6%, che della spesa per consumi, +1,3%.
Tutto sommato, sembra quindi che i bilanci familiari siano in miglioramento, una tendenza osservabile anche dalle serie storiche dell’Istat riguardanti alcune componenti della fiducia dei consumatori. Nonostante le ultime rilevazioni mostrino molto spesso andamenti altalenanti, tra il 2014 e questi primi mesi del 2017 si può notare un netto miglioramento sia dei giudizi sulla situazione economica della famiglia (dai -54 punti dell’aprile del 2014 ai -25 dello stesso mese del 2017), che dei giudizi sul bilancio familiare (da -15 punti a 9).
Permane comunque un lieve pessimismo sul futuro: l’indice relativo alle attese sulla situazione economica della famiglia è infatti leggermente peggiorato nell’arco dei quattro anni, da -6 punti a -9 punti.