Sono oltre 6mila le persone che, da venerdì, hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Italia. Lo sostiene l'Unhcr, sottolineando come da inizio anno siano stati oltre 43mila gli arrivi via mare. "Questi dati e il fatto che più di 1.150 persone siano scomparse o abbiano perso la vita dimostrano come il salvataggio in mare sia ora più cruciale che mai", ha commentato l'Alto commissario per i rifugiati, Filippo Grandi.
"Dall'inizio del 2017 una persona su 35 è morta durante il viaggio in mare fra la Libia e l'Italia. E solo negli ultimi quattro giorni, 75 persone avrebbero perso la vita. Salvare vite umane deve essere la priorità assoluta per tutti e, alla luce del recente aumento degli arrivi, esorto ulteriori sforzi per salvare le persone lungo questa rotta pericolosa. E' una questione di vita o di morte, che che si appella al più basico senso di umanità di ognuno di noi, e che non dovrebbe essere mai messa in discussione", ha spiegato l'Alto commissario per i rifugiati, commentando le traversate nel Mediterraneo nel corso del fine settimana.
"Gli instancabili sforzi della Guardia costiera italiana, in coordinamento con Frontex e le Ong - ha affermato - sono veramente notevoli. Insieme, hanno salvato decine di migliaia di vite. Nel 2016, le Ong hanno salvato più di 46.000 persone nel Mediterraneo centrale, rappresentando più del 26% di tutte le operazioni di salvataggio. Tale tendenza continua, raggiungendo il 33% dall'inizio dell'anno".