Prosegue l'emergenza per la nube di fumo nero sprigionatasi dopo l'incendio in un deposito di rifiuti a Pomezia, alle porte di Roma, dove sono presenti ancora focolai. I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte e sono ancora impegnati con almeno 40 uomini per domare le fiamme. Si stima che le operazioni di spegnimento potrebbero concludersi entro lunedì. Scatta intanto il divieto di pascolo e raccolta ortaggi nel comune di Ardea e di Pomezia.
A Pomezia scuole chiuse fino a martedì - Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha firmato un'ordinanza che dispone la chiusura in via precauzionale di tutte le scuole di ogni ordine e grado per le giornate di lunedì 8 e martedì 9 maggio 2017, al fine di consentire le operazioni di pulizia straordinaria che dovranno interessare le aree eventualmente esposte alla ricaduta da combustione.
Divieto di raccolta ortaggi ad Ardea e Pomezia - Il commissario straordinario del Comune di Ardea, Antonio Tedeschi, ha firmato un'ordinanza di "divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali nel territorio comunale distinto in un raggio di 5 chilometri dal luogo dell'incendio". Anche il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, come il come il commissario di Ardea, ha firmato un' ordinanza che prescrive "il divieto nel raggio di 5 chilometri" dal luogo dell'incendio alla Eco X "della raccolta, della vendita e del consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati; del pascolo degli animali; dell'utilizzo di foraggi per alimentazione animale provenienti dall'area interessata ed eventualmente esposti alla ricaduta da combustione; di provvedere al mantenimento degli animali da cortile al chiuso, evitando il razzolamento. I prodotti ortofrutticoli derivanti dalla coltivazione nei terreni posti al di fuori della predetta area ma in zone immediatamente prospicienti - si legge ancora nell'ordinanza - dovranno essere sottoposti prima della consumazione ad accurato lavaggio in acqua corrente e potabile".
Proseguono le operazioni di smassamento, raffreddamento e rimozione dei materiali all'interno della struttura. I pompieri indossano protezioni per proteggersi dal fumo. In alcuni punti ci sarebbero ancora fiamme basse.
Finestre chiuse a Roma sud - Il fumo e la nube nera sono ancora molto intensi per questo due giorni fa è stato disposto che 21 Comuni dell'area metropolitana di Roma (Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna) tenessero chiuse le finestre e lavassero accuratamente frutta e verdura.
Paura per l'amianto - La preoccupazione arriva da quello che la nube potrebbe trasportare: diossine generate dalla plastica bruciata e, forse, amianto. Malgrado le rassicurazioni dell'amministratore delegato dell'azienda, infatti, i vigili del fuoco avevano già in un primo tempo parlato della presenza di amianto nelle coperture del magazzino. Inoltre, alcuni pannelli di amianto sono stati trovati all'interno del capannone andato in fiamme: una comunicazione è stata inviata alla Procura di Velletri che potrebbe trasformare il fascicolo aperto da "rogo colposo" a "disastro ambientale". Intanto il direttore del dipartimento prevenzione della Asl Roma 6 Mariano Sigismondi ha confermato la presenza di amianto: "Era presente nelle coperture del tetto amianto incapsulato. Ora si dovrà valutare l'effetto del calore su questa particolare sostanza. Al momento non abbiamo elementi che possano far destare preoccupazioni, almeno a livello acuto, nell'immediatezza del momento".