Vaccino AstraZeneca, cosa sappiamo finora: benefici, rischi e indicazioni per la somministrazione
I casi di trombosi e i decessi: le decisioni sulle limitazioni e sulle seconde dosi
AstraZeneca sì, AstraZeneca no, AstraZeneca forse. Sul vaccino anti-Covid che doveva essere la chiave di volta per far uscire l'Italia dalla pandemia restano ancora incognite e il tentativo dell'Ema, l'Agenzia europea dei medicinali di rassicurare non va a segno, anzi contribuisce a far crescere i dubbi. Cerchiamo di fare chiarezza: ecco tutto quello che sappiamo finora.
Chi ha sviluppato il vaccino, come funziona e quando è stato autorizzato - Il vaccino di AstraZeneca, ribattezzato Vaxzevria il 25 marzo, è frutto di una ricerca che ha coinvolto lo Jenner Institute dell'Università di Oxford e la sua società spin-out, Vaccitech, in collaborazione con la società anglosvedese AstraZeneca e l'italiana IRBM Science Park.
Usa un vettore virale basato su una versione indebolita del comune virus del raffreddore (adenovirus) che causa infezioni negli scimpanzé e contiene il “materiale genetico” che codifica per la proteina Spike del virus SARS-CoV-2. A seguito dell’inoculazione del vaccino nel soggetto sano, la proteina spike superficiale viene prodotta dall'organismo, stimolando il sistema immunitario ad attaccare il virus SARS-CoV-2 se in seguito infetta l’organismo.
A dicembre il vaccino è entrato nell'ultima fase di sperimentazione e il 30 dello stesso mese è stato approvato per l'uso nel programma di vaccinazione del Regno Unito. La prima vaccinazione è stata somministrata il 4 gennaio 2021. Il 12 gennaio 2021 l'Ema ha ricevuto la domanda di autorizzazione condizionata all'immissione in commercio da AstraZeneca, il parere positivo dell'Agenzia è arrivato il 29 gennaio.
Ecco come funziona il vaccino AstraZeneca
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