Vedere la propria vita stravolta dal successo e prendere tutto con il sorriso sulle labbra. E' questa la ricetta di Francesco Gabbani che tra un Sanremo vinto, 100 milioni di visualizzazioni del video di "Occidentali's Karma" su YouTube e in attesa dell'Eurovision, pubblica il nuovo album, "Magellano". "L'unico modo di affrontare tutto questo è viverlo in modo naturale, senza pensarci - dice -. Per fortuna non sono un ragazzino".
Il 2016 per Francesco Gabbani è stato uno di quegli anni che nella vita di una persona non accadono tante volte. La vittoria nelle Nuove Proposte di Sanremo con "Amen" è stata la classica sliding door. Che il destino ci abbia messo lo zampino lo dimostra il fatto che a quella vittoria Gabbani arrivò dopo essere stato eliminato e ripescato in seguito a una accesa protesta della sala stampa per un malfunzionamento del meccanismo di voto. Senza quell'episodio la storia sarebbe stata tutta diversa. E invece... invece sono arrivati un lungo tour nel 2016, le musiche per il film "Poveri ma ricchi" di Fausto Brizzi e Sanremo come big con conseguente trionfo. Il resto è storia. Anche se persino il più scatenato dei fan, tra una mossa della coreografia con la scimmia e l'altra, non avrebbe mai pensato ai numeri da capogiro che oggi mettono Gabbani (almeno in Rete) al pari delle star internazionali più celebri.
In tutto questo come si fa a non perdere la testa? Semplicemente cercando di prendere tutto con la dovuta leggerezza. "La mia soluzione per difendermi da tutto quello che mi sta accadendo è di viverlo in maniera molto naturale - spiega -. La fortuna è essere arrivati a questo punto non da ragazzino ma con una personalità già formata. Non vivo il dualismo tra il Francesco Gabbani 'popstar' e quello della vita privata".
Ora si tratta di capire se per Gabbani la strada sia tutta in discesa o se inizi ora la vera salita, con tutti pronti ad attenderlo al varco della prova del nove (numero che nella sua biografia ritorna sovente, dalla data di nascita, 9 settembre, al numero di brani inseriti nell'album). Già questo "Magellano" era un passaggio molto atteso, per capire se attorno al singolo exploit ci fosse altre carne al fuoco o solo qualche verdurina di contorno. L'esplosione del brano sanremese ha imposto un'accelerazione sulla produzione, che si immaginava più compassata, ma gran parte della scrittura era già in dirittura d'arrivo. "A febbraio avevamo almeno l'80% dei pezzi - spiega -. L'unica canzone composta interamente dopo, nella fase di produzione, è stata 'Tra le granite e le granate', che sarà il prossimo singolo". Canzone su misura per la stagione estiva, che come "Occidentali's Karma" viaggia sul doppio binario di una lettura più superficiale e una più densa. Come del resto fa un po' tutto l'album. "Abbiamo scelto il nome di un grande navigatore come titolo perché speriamo possa corrispondere al coraggio e la voglia di andare oltre a tutto ciò che nella vita diamo per scontato - dice -. Non tutte le canzoni parlano del concetto di viaggio ma ogni canzone è come se fosse una tappa. Spero che questa voglia di andare verso l'ignoto, che soprattutto è dentro di noi, possa dare degli spunti per conoscersi sempre di più e poi accettarsi".
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A rinforzare il ruolo del caso e del destino c'è un album che è andato configurandosi con una sua logicità interna suo malgrado ("Il fil rouge è la curiosità. In realtà lo abbiamo notato mentre stavamo montando il disco che è una sorta di concept album involontario") e il fatto che Gabbani si sia trovato a essere inaspettatamente una popstar, quando si stava già calando nel ruolo di autore. "Avevo accantonato un po' l'idea di espormi personalmente come artista, non quella di fare musica - racconta -. Oggi c'è il concetto che per vivere di musica si deve essere famosi. Io credo che si possa lavorare in ambito musicale senza essere sotto i riflettori. Io sono anche autore e tutt'ora ricevo proposte in tal senso, anche se ho una certa esposizione mediatica. La mia soddisfazione deriva dal fatto che ho potuto fare della musica il mio mestiere. E oggi mi sento più legittimato a farlo".
Anche per questo insiste più volte sul concetto di gruppo. "Questo album è il frutto di una collaborazione, che va oltre quella musicale ma che è fondata su valori umani, con Fabio Ilacqua, Filippo Gabbani e Luca Chiaravalli - spiega -. Nessuno ha voglia di prevaricare, ognuno ha il proprio spazio". Nel gruppo la sua parte l'ha avuta anche la scimmia, la cui danza è diventata un cult e che lo accompagnerà anche sul palco dell'Eurovision a Kiev, a maggio. "Ha fatto il suo tempo e la sua funzione. La porto molto volentieri anche sul palco dell'Eurovision però una volta passato quello vorrei esprimermi per quello che sono, indipendentemente dalla scimmia".