Il Cda di Alitalia "data l'impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione" ha "deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un'assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse". E' quanto si legge in una nota della compagnia. "A seguito dell'esito negativo della consultazione referendaria, il programma e l'operatività dei voli Alitalia non subiranno per ora modifiche". Calenda: "Vendita o liquidazione".
Alcuni tra piloti, hostess, steward e il personale Alitalia a Fiumicino, sottolineano che l'esito del referendum per i lavoratori non è affatto sorprendente perché "da tempo si registra uno scollamento tra la testa e il braccio operativo ed è forse per questo se ora ci troviamo in questa condizione". "Il No al preaccordo al Piano di salvataggio è stata certamente una scelta rischiosa da parte della categoria ma adesso speriamo di scrivere una nuova pagina che permetta, una volta fatta chiarezza, la sopravvivenza", spiegano i lavoratori.
Alitalia a Enac: via a procedura per nominare commissario - Il presidente della compagnia Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, ha comunicato ufficialmente al Presidente dell'Enac Vito Riggio la decisione del Consiglio di amministrazione della compagnia aerea di avviare la procedura per la nomina del commissario. E' quanto si legge in una nota dell'Enac. L'ente nazionale per l'aviazione civile "ha preso atto che, al momento, esistono le condizioni per il mantenimento della piena operatività di Alitalia, su cui l'Ente continuerà a mantenere la propria vigilanza istituzionale in base alla normativa europea vigente".
Calenda: "Negozieremo con l'Ue un aiuto di Stato" - "La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione". Così il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. "Se ci saranno aziende interessate a rilevarla - ha aggiunto - questo è tutto da vedere, è prematuro". "Negozieremo con l'Ue un aiuto pubblico sotto forma di prestito", ha evidenziato.
Poletti: "Esclusa una nazionalizzazione" - Una "nazionalizzazione" di Alitalia resta "esclusa". A ribadirlo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. "Quello che potevamo fare, abbiamo cercato di farlo ottenendo il miglior risultato possibile in questa fase", ha affermato. "Alitalia è un'azienda privata: ora dobbiamo aspettare la decisione degli azionisti, poi siamo pronti ad applicare la legge" per tutelare i lavoratori con gli ammortizzatori.
Raggi: "Vicini ai lavoratori" - "Siamo vicini a tutti i lavoratori Alitalia e attendiamo la nomina del commissario e il deposito di un piano industriale per capire esattamente l'idea che ha il Governo", ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Noi riteniamo che il lavoro vada tutelato, non lo diciamo solo noi ma la Costituzione. Attendiamo di capire bene", ha concluso Raggi.
Unione Europea attende notizie e vigila: sì ad aiuti di Stato - "La Commissione Ue non ha ricevuto nessuna notifica di misure di sostegno a favore di Alitalia", ha detto un portavoce dell'esecutivo Ue, che ricorda che "uno stato membro può intervenire a favore di società a condizioni di mercato", e in questo caso non costituisce aiuto di Stato.
Altrimenti se una società in difficoltà viene salvata e ristrutturata con aiuti pubblici questi sono "altamente distorsivi per la concorrenza" e quindi possono essere "approvati solo in base a rigide condizioni" fissate dalle regole Ue sugli aiuti di Stato, e in particolare dalle linee guida su salvataggi e ristrutturazioni. In questo caso, hanno precisato fonti Ue, sarebbe possibile poiché "sono passati più di 10 anni dall'ultima volta". La Corte Ue aveva infatti riconosciuto la discontinuità tra le società Alitalia, ultima beneficiaria di aiuti, e Cai.
Barbagallo: "L'Italia non può permettersi di perderla" - "L'Italia non si può permettere di perdere Alitalia, dobbiamo fare il possibile e percorrere tutte le strade". Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, a margine della manifestazione del 25 aprile a Milano, commentando l'esito della referendum. "Purtroppo questa era la terza ristrutturazione della azienda, i lavoratori hanno sempre pagato in termini di lavoro, occupazione e di salari - ha spiegato -. Abbiamo firmato un pre-accodo di massima che era il massimo possibile, ma i lavoratori hanno detto no. Io sono dell'idea di salvaguardare il lavoro perché ci sono 20mila famiglie che vivono con Alitalia". "Chiederò al governo di incontrarci e poi vedremo cosa deciderà l'azienda".
Camusso: "Serve piano credibile banche-governo-Cdp" - Per Alitalia "bisogna ripartire da un piano industriale credibile, sostenuto anche dalle banche e dal governo, con l'ingresso di Cassa depositi e prestiti". Cosi' la segreteria della Cgil, Susanna Camusso, a margine della manifestazione del 25 aprile a Milano. "Bisogna chiedere che si riapra la discussione sul piano industriale, che è stato segnato dalla sfiducia dei lavoratori e da un gruppo che ha seguito tre ristrutturazioni successive, tutte con esiti fallimentari". "Paghiamo e scontiamo le privatizzazioni così come sono state fatte nel nostro Paese, che si dimostrano anche a distanza di anni disastrose", ha aggiunto. L'amministrazione straordinaria e la messa in liquidazione dell'azienda "significa la perdita di un patrimonio industriale per il Paese, cosa che dobbiamo prima di tutto mantenere. Ma serve un piano industriale differente", ha concluso.
M5s critica i sindacati e la Camusso - "Come al solito, i sindacati". Così Luigi Di Maio, commenta su Twitter, citando il cinguettio di un parlamentare grillino, Michele Dell'Orco, contro la leader della Cgil sulla vicenda Alitalia. "Camusso - scrive Dell'Orco - prima invita a votare SI e poi dopo vittoria NO dice che 'Serve un piano industriale credibile'". "Suo sindacato patetico su Alitalia".