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Mafia, sondaggio tra studenti: per quasi la metà lo Stato è più debole

Soltanto un giovane su tre ritiene che sia possibile sconfiggere definitivamente il fenomeno di Cosa Nostra. L'indagine è stata condotta su oltre tremila ragazzi

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E' preoccupante il risultato sulla percezione mafiosa condotta attraverso un questionario per il decimo anno dal Centro studi Pio La Torre di Palermo, tra i ragazzi che partecipano al Progetto educativo antimafia. Il 47.27% ritiene che la mafia sia più forte dello Stato, e solo il 29.8% considera possibile sconfiggerla definitivamente. Sono stati 3.061 gli studenti che hanno risposto alle quarantasette domande del questionario.

La sfiducia degli intervistati nei confronti della classe politica è elevata (84.53% nei confronti dei politici nazionali, 79.91% nei confronti di quelli locali); il 47.27% ritiene che la mafia sia più forte dello Stato, e solo il 29.8% considera possibile sconfiggerla definitivamente.

"Non c'è differenza significativa tra i giovani del Centro-Nord e del Sud sulla percezione della corruzione delle classi dirigenti locali - sottolinea Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre -.

La mafia è forte perché si infiltra nello Stato che è più forte delle mafie solo per un 13% dei giovani. Ma la stragrande maggioranza dei giovani, oltre il 90%, ripudia la mafia e ritiene che sia più forte il rapporto tra mafia e politica. I giovani non si rivolgeranno a un mafioso o a un politico per un lavoro, assimilando l'uno all'altro".

"L'indagine nel suo insieme - continua Lo Monaco - appare preoccupante e incoraggiante. Incoraggiante è la fiducia riposta negli insegnanti (83%), seguono magistrati, forze dell'ordine, giornalisti, sindacalisti. I giovani del Meridione sono meno pessimisti dei loro colleghi del Centro-Nord riguardo all'esito della lotta alla mafia".

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