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Alitalia, M5s: "E' stato il referendum della liberazione dal ricatto"

"Adesso serve un commissario super partes e non un uomo delle banche: gli istituti di credito pensino a prestare soldi e non a fare gli azionisti"

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E' stato il "referendum della liberazione". Così i parlamentari M5s commentano l'esito della consultazione tra i dipendenti di Alitalia, che hanno bocciato nettamente l'accordo raggiunto tra azienda e sindacati. "E' stata rispedita al mittente una proposta vergognosa che altro non rappresentava che l'ennesimo piano di ridimensionamento della compagna, causa dei suoi mali, che non avrebbe fatto altro che rinviare i problemi".

Gli esponenti pentastellati delle commissioni Trasporti e Lavoro di Camera e Senato aggiungono che "l'appello del governo è stato un boomerang" e che ancora una volta la richiesta di usare un supposto "senso di responsabilità" gli si è rivoltata contro come uno schiaffo in faccia. Ora per Alitalia, dicono, "serve un commissario con un profilo super partes".

E continuano: "Sentiamo nominare persone come il re delle poltrone Enrico Laghi, ancora una volta a tutela degli interessi delle banche e non di quelli aziendali. Dell'azienda che dovrebbe essere la nostra compagnia di bandiera. Le banche devono prestare soldi e non fare gli azionisti. I risultati fallimentari delle loro logiche sono sotto gli occhi di tutti. E, purtroppo, pesano sul destino di 12mila lavoratori e delle loro famiglie".

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