L'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, non esclude un raid Usa contro la Corea del Nord, se Pyongyang effettuerà un altro test nucleare. "Non faremo qualcosa a meno che non ce ne diano motivo", ha spiegato, citando ad esempio un attacco ad una base militare americana o l'uso di un missile balistico intercontinentale. Se la Corea del Nord farà il sesto test nucleare, allora "il presidente Donald Trump entrerà in campo e deciderà cosa fare".
L'ambasciatrice americana ha poi lodato il tentativo della Cina di fare pressione sulla Corea del Nord per cessare i test missilistici. Quindi, ha definito il giovane leader Kim Jong-un come instabile e paranoico. Sull'arresto del cittadino americano a Pyongyang, lo scorso fine settimana, Haley ha infine affermato che la Corea del Nord usa le detenzioni come "strumento di negoziato" con gli Stati Uniti.
Trump: "Onu sia pronto a nuove sanzioni" - Intanto il presidente Trump, incontrando gli ambasciatori dei 15 Paesi membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha chiesto che le Nazioni Unite siano pronte a imporre nuove sanzioni alla Corea del Nord.
Xi-Trump: impegno a coordinamento - "Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato con il presidente cinese Xi Jinping affrontando i temi riguardanti la Corea del Nord". Lo fa sapere la Casa Bianca, sottolineando che il "presidente Trump ha criticato la continua belligeranza della Corea del Nord e ha sottolineato le azioni di Pyongyang destabilizzanti per la penisola coreana".
I due leader "hanno riaffermato l'urgenza della minaccia posta dai programmi missilistici e nucleari della Corea del Nord e l'impegno a rafforzare il coordinamento per conseguire la denuclearizzazione della Penisola coreana". La Casa Bianca ha inoltre informato del colloquio tra il presidente Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe: "I due leader hanno affrontato una gamma di temi di comune interesse sul piano regionale e globale".