Gasdotto Tap, il Tar respinge il ricorso della Puglia | Via libera ai lavori
Il Tap, si legge nelle motivazioni, è un'opera "di preminente interesse per lo Stato". Al centro della controversia 211 piante di ulivo
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Regione Puglia per ottenere l'annullamento delle note del ministero dell'Ambiente che autorizzava il Tap all'espianto degli ulivi nell'area del cantiere per il gasdotto. Il Tap, si legge nelle motivazioni, è un'opera "dichiarata infrastruttura strategica, di preminente interesse per lo Stato". E' quindi il ministero il "titolare di una facoltà di controllo" sulla valutazione di impatto ambientale.
Al centro della controversia ci sono 211 piante di ulivo. La sentenza spiega che il Ministero, in vista della camera di consiglio al Tar, ha depositato memorie in cui spiega che la cosiddetta "fase zero, riguardante la sola realizzazione - previa rimozione degli ulivi - della strada di accesso all'area di cantiere è pressoché conclusa con residuo previsto spostamento di un numero limitatissimo di alberi già espiantati".
Inoltre i giudici hanno rilevato che "due articolazioni della stessa Regione Puglia (il Dipartimento Agricoltura - sezione osservatorio fitosanitario ed il Dipartimento Agricoltura - servizio provinciale agricoltura di Lecce)" con specifici provvedimenti "hanno concesso alla società Tap l'autorizzazione all'espianto" degli ulivi. Autorizzazione che "le ulteriori osservazioni" del Dipartimento di Ecologia della Regione "non hanno posto nel nulla".
Il 6 aprile aprile il presidente della terza sezione del Tar del Lazio con un decreto urgente aveva accolto, in prima battuta, l'istanza della Regione Puglia e aveva sospeso gli atti ministeriali con cui veniva dichiarata pienamente ottemperata la prescrizione A.44 della Via, la Valutazione di impatto ambientale legata ai lavori per il gasdotto nell'area di Melendugno, in Salento.
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