Una ragazza su tre si sposa prima dei 18 anni nei paesi in via di sviluppo, e una su nove prima del 15. Costringendo bambine e adolescenti a lasciare gli studi, questa pratica limita le loro prospettive future. I rischi maggiori riguardano le ragazze che, ancora troppo giovani per figliare, spesso incorrono in gravi complicazioni da gravidanza e parto che possono causarne la morte. L'11 Aprile, il Parlamento europeo ha discusso sul da farsi.
Le statistiche
Il problema esiste in tutti i continenti, ma soprattutto in Asia meridionale e subsahariana. I primi tre paesi per frequenza di matrimoni precoci sono Niger 77%, Bangladesh 74% e Chad 69%. In una risoluzione adottata dal Parlamento, i deputati hanno chiesto al governo del Bangladesh di colmare le lacune nella legislazione locale sul matrimonio precoce, che attualmente consente eccezioni sull’età minima per sposarsi (18 per le donne e 21 per gli uomini), senza specificare i criteri usati per la concessione di tali deroghe o che ci sia l’effettivo consenso obbligatorio degli sposi bambini / adolescenti.
Gli esperti e gli eurodeputati hanno sottolineato l'importanza di lavorare direttamente con i bambini e con le comunità per cambiare le norme sociali, garantire l'accesso alla sanità, all'istruzione e all’assistenza legale in modo da garantire una struttura più legalizzata e precisa.
“I parlamenti di tutto il mondo dovrebbero adottare delle leggi per proteggere i bambini e, in particolare, garantire alle ragazze la loro dignità e la capacità di prendere decisioni fondamentali per la loro vita”, ha detto l’italiano Pier Antonio Panzeri, Presidente della Sottocommissione per i diritti dell'uomo e co-presidente dell'audizione.
“Affrontare i matrimoni precoci ci dà l’occasione di prendere in esame tutta una serie di altre questioni”, ha detto Lakshmi Sundaram, Direttrice esecutiva di Girls not Brides, spiegando come i matrimoni tra bambini costituiscano un intralcio alla risoluzione di altre questioni importanti “come ad esempio porre fine alla violenza contro le donne, assicurare l’istruzione ai bambini, o debellare l’AIDS”.