GIORNALISTA FERMATO IN TURCHIA

Del Grande, Ue: sosteniamo lavoro per portarlo a casa, speriamo bene

La compagna: "Era al confine ma non aveva intenzione di andare in Siria". Il padre: "La Farnesina lavora per un incontro venerdì"

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 L'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini, spera che il "lavoro discreto" dell'Unione europea sia "produttivo" al fine di riportare a casa Gabriele Del Grande, il giornalista fermato in Turchia. "Ci siamo coordinati con le autorità italiane, come facciamo in casi simili in cui la responsabilità principale è dello Stato membro", ha spiegato Lady Pesc. "Spero che il discreto lavoro della Ue sia produttivo".

"Il lavoro che facciamo e che stiamo facendo - ha concluso la Mogherini - è di sostenere il lavoro delle autorità italiane rispetto a quelle turche e accompagnarlo sia localmente sia anche a Bruxelles".

Il padre: "La Farnesina lavora per un incontro venerdì" - "La Farnesina si sta dando da fare per organizzare l'incontro con Gabriele, che dovrebbe avvenire venerdì". Lo ha detto Massimo Del Grande, padre di Gabriele. "Mio figlio lì solo non ce lo lascio - ribadisce Massimo Del Grande - è chiaro che per andare in Turchia c'è una burocrazia che richiede alcuni adempimenti. Noi questa vicenda la viviamo giorno per giorno, momento per momento"

La compagna di Del Grande: "Non voleva andare in Siria" - Alexandra D'Onofrio, antropologa e regista, compagna di Gabriele Del Grande e madre dei suoi due bimbi di 4 e 2 anni, racconta che "da quando abbiamo bambini, Gabriele era poco interessato ad andare al fronte. Era al confine turco per ricostruire in un libro la memoria di quella guerra: come sono nate le prima proteste, come e' stata la fuga dalla Siria. Non aveva alcuna intenzione di passare il confine con la Siria. Anche alla Farnesina mi hanno spiegato che i confini non sono ben segnalati, potrebbe avere sbagliato strada. Si tratterebbe di un reato amministrativo".

Gentiloni: spero in una rapida soluzione - "Spero che il problema" di Gabriele Del Grande, arrestato in Turchia, "sia rapidamente risolto". Lo dice il premier Paolo Gentiloni nel suo intervento al think tank Center for strategic & international studies (Csis) di Washington. "E' solo un esempio del fatto che abbiamo bisogno di un impegno di un impegno su un processo inclusivo" di tutta la popolazione turca, nel "rispetto dei diritti fondamentali", aggiunge parlando più in generale della situazione in Turchia.