La cornice è il borgo di Fermignano, in provincia di Pesaro e Urbino, la data da segnare in calendario è il fine settimana da venerdì 21 e domenica 23 aprile: l’occasione è il Palio della rana, in cui il piccolo anfibio abbandona il suo stagno per trasferirsi a bordo di una spericolata carriola, sulla quale viene trasportata di gran carriera, ma con ogni onore e tra le risate generali, fino al traguardo per assicurare alla propria contrada l’ambito stendardo.
La corsa, una delle più esilaranti e caratteristiche d’Italia, prevede un percorso di 170 metri in cui si sfidano sette Contrade, rappresentate da altrettante carriole con relativa passeggera saltellante, condotte a mano da un contradaiolo in costume d’epoca. Le regole di gara sono ferree: è vietato ostacolare i concorrenti avversari, ogni corridore deve trattare la propria rana come se fosse una Regina e, qualora saltasse al di fuori della carriola, deve essere raccolta con ogni cura e riposizionata a bordo; in prossimità dell’arrivo, infine, ogni corridore deve rientrare nella corsia a lui assegnata alla partenza e tagliare il traguardo spingendo la carriola con la rana ancora a bordo. Per la conquista del Palio l’abilità dello “scariolante” è importante almeno quando l’imprevedibile comportamento della bestiola, che al termine della gara viene riaccompagnata nel suo habitat naturale.
A tutto questo fanno da contorno rievocazioni storiche, giochi rinascimentali, sbandieratori e cene nelle taverne, in tre giorni di festa e di spasmodica attesa in vista della gara, in calendario, come da tradizione, nella Domenica in Albis, ovvero in quella successiva alla Pasqua.
Il Palio, affiliato alla Federazione Italiana Giochi Storici e alla Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche e giunto quest’anno alla 53esima edizione, affonda le sue radici in un passato lontano; precisamente nel 1607, quando il Castello di Fermignano ottenne dal Municipio di Urbino il permesso di autogovernarsi. Fu così che gli abitanti festeggiarono l’evento la domenica successiva alla Pasqua con banchetti, canti e giochi come la corsa coi sacchi, tiro alla fune, l’albero della cuccagna e, appunto, la corsa della rana in carriola. Riproposto nel 1966 dalla Pro Loco locale, il Palio della Rana costituisce il momento culminante di una tre giorni di festa in cui Fermignano ripercorre il suo periodo di splendore con un ricco programma di eventi e intrattenimenti.
La manifestazione prende il via venerdì 21 aprile con l’apertura della mostra “Street Art Brooklyn – Pop Art”, la personale dell’artista Nicola Leonetti presso il Museo dell’Architettura, la presentazione del Libro “Tracce di Storia: Le Industrie a Fermignano”. Ci sono anche l’Assedio alla Torre con bombarde e armigeri e il processo per stregoneria a Donna Laura da Farneta “Ultimo rogo nel Ducato di Urbino”.
La giornata di sabato vede la presentazione del libro “Io sono l’imperatore” di Stefano Conti, i mercatini dell’artigianato, la dimostrazione di antichi mestieri, l’approntamento del Campo d’Arme in Piazza Giorgiani, l’accoglienza del Duca con giullari e giochi d’armi, i giochi dei putti, il Torneo degli Arcieri “I Falchi del Castello”, le eliminatorie del Palio dei Putti, il Torneo Tamburi “L’Impeto del Metauro”, e ancora esibizioni di musici, sbandieratori e giocolieri e suggestivi giochi di fuoco.
Domenica 23 aprile il gran finale con il corteo storico, le esibizioni degli sbandieratori di Arezzo e dei Musici del Palio, i giochi d’armi dei “Cavalieri della Pandolfaccia”, la finale del Palio dei Putti, l’attesissimo torneo storico del Palio delle Rana e l’incendio della torre e del ponte. Infine, il suggestivo spettacolo piromusicale chiude i festeggiamenti. Tutto questo, senza dimenticare la tipica enogastronomia nelle taverne, dove le varie Contrade propongono i migliori piatti della tradizione locale.
Informazioni: www.proloco-fermignano.it/