C'� un settore dell'economia circolare nel quale l'Italia � prima in Europa: la raccolta e il riciclo degli oli lubrificanti usati. Nel nostro Paese oltre il 95% degli oli usati raccolti viene avviato a rigenerazione (processo che consente di trasformare un rifiuto pericoloso proveniente dalle automobili e dalle industrie in una nuova base lubrificante, ndr). La vocazione "eco" dell'Italia non si ferma per� qui: diminuiscono infatti i rifiuti portati in discarica e aumenta la raccolta differenziata.
La rigenerazione degli oli - Dal 1984 a oggi, la rigenerazione degli oli lubrificanti usati ha consentito all'Italia di risparmiare 3 miliardi di euro sulla bilancia petrolifera. Oltre il 25% dell'olio che permette ai motori e alle macchine utensili di funzionare � realizzato utilizzando una base rigenerata. Altri Stati, invece, privilegiano ancora la strada della combustione per la creazione di energia termica: la Spagna rigenera il 68% degli oli, la Francia il 60%, la Germania il 50% e il Regno Unito solo il 14%.
Meno rifiuti in discarica - Sul fronte rifiuti, i progressi pi� importanti si sono registrati per la provincia autonoma di Bolzano, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia. La situazione peggiore � stata registrata in Sicilia, con l'oltre 80% dei rifiuti urbani in discarica. In tutto il Paese, fra il 2014 e il 2015, � calata di quasi 2 chili la produzione di rifiuti urbani, scendendo a 486,2 per abitante.
Boom della differenziata - La raccolta differenziata nel 2015 � salita al 47,5%. Le "performance" migliori sono state rilevate nella provincia autonoma di Trento e nel Veneto, dove si supera quota 65%. Ancora una volta i dati peggiori vengono dalla Sicilia, con il 12,8%. Nell'Ue l'Italia si colloca poco sopra la media sia per i rifiuti raccolti sia per quelli smaltiti in discarica (rispettivamente 474 e 132 chili).