Migranti, l'Osservatore Romano: "Mediterraneo sepolcro di disperati"
Allarme dell'organo della Santa Sede a poche ore dall'ultima strage. Naufragio al largo della Libia: 23 superstiti, tra i dispersi cinque bambini e 15 donne
"Mare nostrum sepolcro di migranti". E' il titolo dell'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, dopo l'ultimo naufragio davanti alle coste libiche. "Ancora decine e decine di vite umane perse in mare, tra cui donne e giovanissimi - scrive il giornale vaticano -. Il drammatico copione dei naufragi nel Mediterraneo, nonostante i tanti interventi messi in atto da più parti, continua a ripetersi".
Ultima sciagura in mare, 23 superstiti - Tragico il bilancio dell'ultima sciagura in mare, avvenuta a poche miglia da Tripoli", "al momento di 97 dispersi e 23 superstiti secondo quanto comunicato dalla Guardia costiera libica a quella italiana. Ma si teme che il numero delle vittime possa essere più alto". I sopravvissuti sono riusciti a salvarsi aggrappandosi "ai galleggianti di un grosso gommone con lo scafo distrutto". A bordo dello stesso scafo, sovraccarico e andato a fondo, "ci sarebbero state circa 120 persone". "
La rotta mediterranea centrale, quella che dalla Libia porta all'Italia, si conferma mortale - sottolinea ancora l'Osservatore -: fino a giovedì già si contavano 603 morti dall'inizio dell'anno. Ma ora l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) dovrà rivedere il conteggio".
Tra i dispersi 15 donne e 5 bambini - Sul barcone sembra ci fossero anche 15 donne e cinque bambini, dice il portavoce della marina libica, che ha riferito quanto gli hanno raccontato una ventina di superstiti di diverse nazionalità africane, soccorsi a sei miglia al largo di Tripoli. "L'imbarcazione era precaria e stava affondando - ha detto Ashraf al-Badri, a capo della base della guardia costiera di Tripoli - siamo riusciti a salvare 23 persone e a portarle qui, ma gli altri non li abbiamo trovati". I migranti sono stati soccorsi e accompagnati alla base, dove è stata data loro assistenza. Le autorità libiche temono che i dispersi siano tutti morti.
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