“Dotto’ facimme centomila e simm’a posto…”,sembra la frase di un immobiliarista scaltro. Invece è l’offerta che l’Agenzia delle Entrate ora fa agli stranieri che intendono trasferire la loro residenza fiscale in Italia, sfruttando una "flat tax" - una imposta sostitutiva - sui redditi prodotti all'estero. E’ inserita nell’ultima legge di stabilità: pagare un'imposta forfettaria di 100mila euro l'anno per mettersi a posto con il Fisco italiano purché uno risieda all’estero da almeno 9 anni. Per alcuni è un modo per attirare gli “High net worth individuals", i ricconi in vista della Brexit. Per altri è la prova generale di paradiso fiscale. Chi ha ragione? E per chi ricco non è, cambierà qualcosa?
Questi i temi trattati da Francesco Specchia con i suoi ospiti Carlo Galli, avvocato, responsabile del Dipartimento Tax dello studio Clifford Chance e Simone Filippetti, giornalista economico-finanziario del Sole24Ore, autore del libro “I veneti in borsa tra splendore e declino” (Marsilio). Con l'intervento di Giuseppe La Scala e il Tartassato della settimana, a cura di VAlentina Valente , dal titolo: "La tassa contro la burocrazia". A Camaiore, in provincia di Lucca, il tempo è denaro e vale, al giorno, quanto due caffè. Il sindaco, Alessandro Del Dotto, ha infatti introdotto un innovativo regolamento che risarcisce i cittadini di ben due euro per ogni giorno di ritardo dell’amministrazione comunale nella consegna di documenti, certificati e permessi.