ICON DESIGN TALKS

Icon Design Talks, Boeri: il Bosco Verticale, i bambini e il futuro

Scrittura e architettura a confronto nell'ambito del talk tra l'architetto milanese e Rem Koolhass

Perché un architetto dovrebbe scrivere delle città quando già con il suo operato agisce e trasforma, scrive di fatto, sul corpo della città stessa? Parte da questa domanda il confronto tra Stefano Boeri e Rem Koolhass, "La scrittura e la città: un dialogo tra Rem Koolhaas e Stefano Boeri", tenutosi nell'ambito degli Icon Design Talks.

Ispirazione e riflessi: il Bosco Verticale e Italo Calvino - Il confronto è diventato occasione per parlare anche di processi creativi e per mettere il mondo dello "scrivere" e quello del "progettare" a confronto, in un gioco di continui richiami e ispirazioni. "A volte alcune architetture ti aiutano a scrivere meglio, altre volte alcune letture ti ispirano e ti influenzano - spiega Boeri -. Spesso non sono relazioni così nette o immediate, basta pensare al Barone Rampante: è stato nella mia testa per 35-40 anni e poi ecco che in qualche mondo con il Bosco Verticale ho realizzato qualcosa che permette di vivere tra i rami degli alberi come il protagonista del libro di Calvino".

I bambini, l'ispirazione e il futuro - "Umberto Eco diceva: chi legge vive cento volte - prosegue l'architetto milanese -, perché ogni lettura apre nuove vite. Come architetto mi auguro di creare oggetti che producano questo effetto di arricchimento dell'immaginario. Mi viene di nuovo in mente il Bosco Verticale: conservo le lettere e i disegni dei bambini di Milano che usano quello per immaginare una città diversa e la somma di questi immaginari si realizzerà nel futuro di Milano. E sono fiero di aver contribuito a sprigionare una cosa bellissima come questa".