Non circoleranno in Campania nel pomeriggio di Pasqua i treni dell'Ente Autonomo Volturno (Eav), perché i lavoratori hanno rifiutato 230 euro per mezza giornata. La polemica era stata sollevata sui social da Umberto De Gregorio, amministratore unico della società di trasporto, che gestisce il servizio ferroviario nei centri del Napoletano, dell'Avellinese e del Salernitano. L'assemblea di macchinisti e controllori, infatti, aveva bocciato l'accordo economico che era stata raggiunto in un primo momento tra azienda e alcuni sindacati. Sul polverone fa chiarezza l'intervento dell'Orsa, Organizzazione Sindacati Autonomi e di base del comparti trasporti: "I lavoratori hanno detto no a una forma 'a chiamata' di un servizio pubblico".
La scelta dei lavoratori, così come annunciata dall'azienda aveva fatto discutere. "Ci sono giovani che avrebbero accettato la proposta per un quinto di quella somma", aveva commentato De Gregorio facendo scoppiare la bufera sui lavoratori "ingrati".
Ma Gennaro Conte, rappresentante sindacale dell'Orsa, sigla che dal primo momento si era opposta all'accordo avanzato dall'Eav di tenere attive la linea Napoli-Sorrento nel pomeriggio della domenica di Pasqua, precisa: "Quando ci era stata proposta l'intesa avevamo rilanciato dicendo che non era giusto privilegiare i turisti che si recavano agli scavi di Pompei o alla penisola sorrentina, a discapito di quelli che decidevano di andare al Santuario della Madonna dell'Arco, piuttosto che al Santuario di Pompei o nelle aree di Cuma. Come non era giusto penalizzare il cittadino di Baiano che voleva recarsi a Napoli. Per questo, noi dell'Orsa e la Confail avevamo proposto un'apertura pomeridiana comune per tutte le linee Eav, a differenza di Cgil, Cisl e Uil che si erano detti possibilisti".
Ciò giustifica il no al servizio nel pomeriggio di Pasqua che arriva dall'assemblea dei lavoratori. Così all'Eav non è rimasto che avviare il piano B per garantire comunque i collegamenti nelle città campane con bus sostitutivi.