Esame per la patente, ecco le regole del ministero
Una circolare contro la discrezionalità degli esaminatori
Esame di guida per la patente. Primo dubbio: quando facciamo una manovra di retromarcia, guardiamo negli specchietti retrovisori oppure poggiamo il braccio destro sul poggiatesta del sedile accanto, voltiamo il capo allʼindietro e facciamo la manovra con una mano? E ancora: se andiamo verso una rotonda provenendo da una strada a senso unico ma a più corsie di marcia, dobbiamo metterci su quella più a destra sempre, anche se non svoltiamo alla prima uscita?
Capita di fare lʼesame e di essere bocciati per queste manovre che, poi, faremo migliaia di volte. Bocciati perché gli esaminatori non sono tutti eguali e danno diverse interpretazioni di come si faccia correttamente una manovra. Retromarce, rotonde, ma anche inversioni di marcia, uscite dal parcheggio. Beh al Ministero dei Trasporti hanno deciso di fornire unʼinterpretazione univoca per queste manovre, così che lʼesaminatore non decida sulla base della sua discrezionalità. La circolare del 22 marzo scorso stabilisce come vanno effettuate le manovre per chi sostiene lʼesame di guida per la patente B, in modo omogeneo e secondo “il più alto livello di oggettività e razionalità”, spiega la nota ministeriale.
I corsi di formazione organizzati dal Ministero dei Trasporti per gli istruttori delle scuole guida partiranno entro maggio. Corsi che, riporta lʼAnsa, sono preparati da una struttura esterna partner dello staff di Maurizio Vitelli, direttore generale della Motorizzazione. Per lʼ Unasca, lʼAssociazione Nazionale Autoscuole, si tratta di un lavoro portato a termine dopo anni, che “stabilisce uniformità dʼinsegnamento e di giudizio sullʼintero territorio nazionale”, spiega Emilio Patella, segretario dellʼassociazione.
E i contenuti della circolare? Nelle 22 pagine si stabilisce che chi, durante lʼesame pratico, viola una norma del Codice della Strada che comporta la sospensione della patente, sarà bocciato immediatamente. Chi supera il limite di velocità di oltre 40 km/h, ad esempio, o chi entra in auto e parte senza aver allacciato prima la cintura (quanti lo fanno dopo aver avviato il motore). Infine, la circolare conferma la possibilità a chi va in moto, e che ha preso la patente per la moto dopo il 2013, di fare soltanto la prova pratica di guida per conseguire anche la patente B dellʼauto.
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