La procura di Genova ha indagato per diffamazione il leader del M5s Beppe Grillo e il deputato Alessandro Di Battista. L'iscrizione nel registro degli indagati viene dopo la querela della candidata sindaco esautorata Marika Cassimatis. I fascicoli sono in mano al pm Walter Cotugno. "Grillo poteva chiamarmi e dirmi cosa non andava", ha detto a Tgcom24 la Cassimatis, defenestrata dal leader pentastellato dopo la vittoria alle comunarie online.
Cassimatis era stata "scomunicata" con un post sul blog di Grillo il 17 marzo scorso. "In qualità di garante del MoVimento 5 Stelle, al fine di tutelarne l'immagine e preservarne i valori e i principi, ho deciso, nel pieno rispetto del nostro metodo, di non concedere l'utilizzo del simbolo alla lista di Genova con candidata sindaco Marika Cassimatis", affermava il blog, secondo il quale "molti" esponenti della lista di Cassimatis "hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle".
L'ex candidata aveva anche ritenuto lesive alcune dichiarazioni di Di Battista che, in un'intervista video al "Corriere della Sera", aveva dichiarato che "ci sono persone non in linea con la nostra lotta" e che, "piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo, si prende questa decisione".
Cassimatis: "Grillo poteva chiamarmi e dirmi cosa non andava" - Marika Cassimatis ha parlato a Tgcom24: "Avrebbero dovuto chiamarmi prima del voto online per dirmi cosa non andava bene". Cassimatis si è inoltre detta convinta sul reintegro della sua lista: "Quel voto è stato regolare".