Un tour in partenza il 1 aprile e i sold out annunciati a Roma, Firenze e Milano, un disco di platino per il singolo “Bene” e uno d’oro per l’album “Nonostante tutto". Senza parlare del successo social, con oltre 700.000 fan su Facebook e oltre 75 milioni di views totali su YouTube. Gemitaiz, nome d'arte per Davide De Luca sembra inarrestabile. Classe 1988 il rapper romano più veloce d'Italia (campione di overflow), prosegue senza intoppi un percorso cominciato più di dieci anni fa con una precisa mission: "Dimostrare che un altro tipo di rap è possibile e che ci si può evolvere", come racconta a Tgcom24
Ti saresti aspettato di diventare uno dei rapper più seguiti della sena hip hop italiana e di avere tutto questo successo quando hai cominciato?
Guarda è successa una cosa buffa pochi giorni fa. Ero al concerto di Emis Killa a Roma, dove abbiamo fatto un pezzo insieme e un ragazzo di circa 35 anni circa mi ha detto di avermi conosciuto nel 2005 e che in quell'occasione io gli avevo fatto un “pippone” sul fatto che da lì a breve avremmo rivoluzionato tutto il mondo del rap...
E ce l'hai fatta mi sembra...
Si credo di sì... eravamo partiti con l'input: "Ce famo un c...così". Sono sempre stato convinto che un altro tipo di rap fosse possibile. Sin dal 2006/2007, ripetevo sempre che era possibile evolversi, che era possibile elevare il rap ad una forma di musica più alta, sebbene la gente fosse convinta che il rap non fosse nemmeno musica. Poi sono cominciati ad uscire i vari Fabri Fibra, Mondo Marcio e Club Dogo, e allora anche i più restii hanno dovuto "lasciarsi andare" e adesso in molti hanno cominciato a fare quello che noi facevamo già da un po'... Fermo restando che penso non ci sia un tempo per fare le cose, ognuno può arrivarci quando vuole.
Nel panorama rap italiano quindi dove ti collocheresti adesso?
Dove mi colloco non lo so. Quello che so è che non deve mai mancare è l'apertura mentale, la voglia di evolversi, di andare avanti. Io ho sempre messo davanti il rapporto con la gente, mi sono sempre posto per quello che sono, ovvero un paranoico, un insicuro, ma allo stesso tempo innamorato di quello che faccio. Ho una passione e credo che questa sia la cosa più bella del mondo. Quello che i fan trovano in me è, credo, una persona normale, come loro, una persona di cui possano dire. "Lui ce l'ha fatta, posso farcela anch'io". A me interessa comunicare ai ragazzi che mi seguono il messaggio che la musica è una reale alternativa. La cosa più bella che abbiamo nel mondo, visto che il resto sta andando a rotoli. E' un buon spigolo dove appigliarsi, una buona valvola di sfogo e spero che capiscano che anche loro possono fare quello che vogliono, seguendo la loro passione
Cosa ti ispira?
A livello di musica vengo ispirato da quello che ascolto. Trascorro due tre ore al giorno ad ascoltare musica e prendo ispirazione da lì. Spotify è la più bella invenzione del mondo perché ti permette di ascoltare quanta musica vuoi e di chiunque. Io ascolto tutto, non solo rap e mi faccio prendere da tutto. Poi vado in studio e dico: "Voglio fare una cosa che abbia questo mood. Così prendiamo l'attitudine di quello che mi piace e poi ci lasciamo ispirare da lì. Poi arrivano le parole. Le parole non arrivano mai prima della musica. In nessun caso
Ma le tue canzoni hanno un leit motiv?
Il leit motiv delle mie canzoni è... il riscatto, il fatto che tutte le scelte che ho fatto quando ero più piccolo e che erano azzardate e poco raccomandabili, quello che sentivo di voler fare insomma... si sono rivelate la cosa giusta. Quindi il messaggio è... Chiunque tu sia non devi farti mai mettere dubbi o bastoni tra le ruote, soprattutto se si tratta di una passione. Le passioni devono rimanere pure
Come ti rapporti con gli altri rapper e con chi ti piacerebbe collaborare in futuro?
Il rapporto con gli altri rapper italiani è buono e mi piace collaborare con tutti. Mi piacerebbe fare qualcosa con Calcutta e all'estero con chiunque dai Daft Punk a Lana Del Rey ...
Il futuro del rap?
Credo sia dorato. Andrà a salire vista quanta gente si è messa a fare le cose e quanti ragazzi si sono messi a fare rap e sono bravissimi, quindi andrà a migliorare ad evolversi Io cerco sempre di apportare delle differenze in tutto quello che faccio, di fare cose nuove e cerchiamo di far arrivare tutte le influenze che ci abbiamo messo dentro.
In “Nonostante tutto” ci sono concessioni di vari tipi di musica, dal pop, alla melodia, al dubstep...
Credo sia il disco più perfetto che ho fatto, il più omogeneo tra testi e basi il lavoro più completo che ho fatto, il più speciale
Il "QVC7 live tour" partirà sabato 1 aprile cosa ci si deve aspettare sul palco?
A livello scenografico niente di speciale. E' il tour del mixtape, che è ciò che i miei fan aspettano ogni anno, e quindi ha una forte attitudine underground. Lo show sul palco invece farà "incendiare" i fan perché farò pezzi che non avevo mai fatto live. Sul palco saremo io e il dj essendo un tape, uso basi americane e quelle devono essere proprio quelle, non rifatte in studio. E garantisco che ci sarà tanta, tanta energia positiva!