L'Aula della Camera esaminerà la legge elettorale nella prima settimana di maggio: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La nuova normativa sarà dunque elaborata prima della pausa estiva e, secondo il calendario abbozzato, dovrebbe ritornare in aula per l'approvazione definitiva nel mese di luglio. La decisione è di tipo "politico", sottolinea Renato Brunetta, tra i principali fautori della proposta.
Il dibattito in aula - Lungo dibattito sulla calendarizzazione - Sulla calendarizzazione della legge elettorale c'è stato un lungo ed approfondito dibattito. Inizialmente, è stato spiegato, si puntava a iniziarne l'esame in Aula dal 21 aprile, ma poi sia Renato Brunetta (Fi) sia Pino Pisicchio (Misto) hanno fatto notare che non si sarebbe mai riusciti ad arrivare in Aula nelle condizioni attuali, determinando "discredito" sul Paramento. A quel punto, Brunetta ha proposto di finire tutto l'esame della nuova legge elettorale "entro la pausa estiva dei lavori parlamentari": proposta accolta da tutti, e sfociata nella indicazione dell'inizio dell'esame del testo a maggio. La presidente della Camera Laura Boldrini ha rivolto un invito alle forze politiche a "intensificare i contatti per trovare al più presto un punto di caduta comune", manifestando "apprezzamento per il clima della discussione".
La posizione del Pd - Il Pd "é convinto" che il Mattarellum "sia la migliore soluzione". Lo ha detto il capogruppo alla Camera Ettore Rosato. "Prendiamo atto con preoccupazione e meraviglia", rileva Rosato, "che anche oggi in commissione Affari costituzionali altri gruppi, che si erano sempre detti favorevoli, come Fratelli d'Italia, abbiamo espresso una valutazione contraria. Probabilmente più dettata da motivi di necessità di coalizione e alleanza che nel merito. Questa rinuncia al sistema maggioritario non fa bene al Paese". "Noi", precisa Rosato, "siamo per lavorare a una legge elettorale che deve avere i voti e deve essere condivisa, però il nostro intestardirci sul Mattarellum non é perché ci piace un sistema, ma perché é un sistema che assicuri un Governo deciso dai cittadini".