Esce venerdì 31 marzo "40 anni che 'TI AMO'", il nuovo disco di Umberto Tozzi. Contiene tutti i suoi maggiori brani dal vivo, due inediti e una nuova versione di "Ti Amo" registrata in duetto con Anastacia per celebrare il quarantennale del successo che ha dato il via alla sua carriera. "All'epoca non avrei immaginato che le mie canzoni potessero avere una vita tanto lunga - dice lui -. Evidentemente non erano solo canzonette come sosteneva qualcuno".
Una ricorrenza speciale, per marcare il momento in cui ha preso il via una carriera straordinaria. Perché se "Ti amo" è stato l'inizio di tutto, basta correre la scaletta del live racchiuso nel primo cd di "40 anni che 'Ti amo'" per rendersi conto di quante siano state le canzoni di Tozzi che hanno marchiato a fuoco la storia del pop italiano. Per celebrare questo anniversario il cantante torinese ha deciso di reiinterpretare la canzone in duetto con Anastacia. "Non mi sarei mai aspettato di festeggiare questa ricorrenza con una musicista così forte, e non parlo di notorietà ma di livello vocale - spiega lui -. Quando ho ricevuto la sua traccia ho dovuto cambiare un sacco di cose. Lei ha uno stile blues che cozzava sulle sonorità mie di una volta. Ma ho adattato volentieri la canzone".
Nel disco ci sono anche due inediti, uno dei quali ("Le parole sono niente") scritto da Eros Ramazzotti. "L'ho sentito per parlarci di altre cose, e lui mi ha chiesto se avessi bisogno di brani inediti. Mi ha mandato questa cosa e l’ho trovata perfetta. Quindi ne ho fatto l'arrangiamento". Per quanto riguarda la parte live invece, gli ascoltatori ci ritroveranno i successi più famosi nella loro versione originale. "Al contrario di alcuni miei colleghi che amano ribaltare le loro canzoni io sono sempre stato fedele alle versioni che la gente ha imparato ad amare - dice Tozzi -. Mi metto dalla parte dell'ascoltatore e a me darebbe molto fastidio non ritrovare le caratteristiche fondamentali di una canzone che per me è stata importante".
Per quanto riguarda il presente della musica (in genrale, ma italiana in particolare) Tozzi è decisamente pessimista. "Per me è stato detto tutto nel periodo che va dai Beatles ai Police - dice -. In Italia l’ultimo che mi ha emozionato è stato Tiziano Ferro. I ragazzi devono lasciare da parte il computer e cercare incontri con altri artisti e trovare una propria personalità di suono. Poi non c’è originalità vocale, sentì un brano e potrebbe essere di chiunque". Adesso trova più soddisfazioni nel dedicarsi alla pittura ("Mi piace molto, era un tipo di arte che mi mancava a livello creativo. È stata mia moglie a spingermi. E in maniera naturale sono riuscito a dare le proporzioni. Mi piacerebbe molto fare un’esposizione di quello che ho fatto"). Oppure ad andare in tour, come farà dal 14 aprile, partendo dall'Italia per toccare buona parte dei Paesi d'Europa e poi anche il Canada.