Recentemente uno studio di Unimpresa ha confermato che - nonostante permangano le difficoltà di accesso al credito per le imprese - per le famiglie i prestiti concessi dalle banche sono effettivamente in crescita. Una notizia che trova conferma anche in uno studio diffuso ultimamente dalla Cgia di Mestre, secondo cui lo stock dei debiti che le famiglie italiane hanno contratto nel corso del 2016 sono aumentati dell’1,6% rispetto al 2015.
In termini assoluti, spiega l’Associazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori, lo stock dei passivi accumulati con le banche (o con gli istituti creditizi) è passato dai 517,8 miliardi di euro del 2015 ai 525,8 miliardi del 2016, riportando un +8,8% rispetto ai 483,2 miliardi di euro del 2010 (riportando comunque un calo tra il 2011 ed il 2014 per poi risalire negli ultimi due anni considerati).
Entrando nel particolare, dal resoconto dell’Ufficio studi di Mestre emerge come le famiglie italiane siano mediamente indebitate per un importo di circa 20.300 euro. L’aumento, appunto dell’1,6%, come già spiegato è legato soprattutto all’apertura dei rubinetti delle banche per le liquidità legate a mutui e credito a consumo: nel primo caso, nei primi sei mesi del 2016, lo stock è aumentato dell’1,6%, nel secondo del 5,5%.
Una dinamica confermata anche dall’ultima analisi di Unimpresa (su dati di Bankitalia) relativa a inizio 2017, quando si è registrato un aumento dei prestiti legati al credito al consumo di circa cinque miliardi di euro e di sei miliardi di euro per quelli indirizzati all’acquisto di un'abitazione.