Nella cittadina di Coober Pedy, definita la "capitale mondiale dell'opale", è possibile sperimentare la vita dei minatori che abitano nel paese: nel sottosuolo un hotel e molto altro offrono ai turisti più avventurosi e ghiotti un'esperienza davvero straordinaria.
Una storia che inizia da lontano, tipo “C’era una volta”: è proprio questo il caso di cominciare così questo racconto perché sono trascorsi più di cent’anni da quel lontano 1915 quando a Coober Pedy, nella parte meridionale e semi desertica della lontanissima Austrialia, un cercatore d’oro, tentando di fare rifornimento d’acqua (risorsa assai scarsa in quella zona) trovò per caso un prezioso minerale, l’opale, qui presente in grandissima quantità, al punto che la piccola cittadina fu definita la "capitale mondiale dell'opale".
Da allora in molti arrivarono in questa terra per cercare il minerale e ancora oggi si lavora per estrarlo: ben 70 sono le miniere funzionanti, che danno lavoro agli oltre tremila abitanti provenienti da 45 paesi diversi. Del resto, Coober Pedy è una realtà davvero molto particolare perché la gran parte degli abitanti, per sfuggire al calore rovente del giorno - con una temperatura che può arrivare fino a 50°C - e al freddo della notte, vive in case costruite nel sottosuolo.
Nel 1981 Umberto Coro, un abitante di Coober Pedy, intuì il potenziale turistico della città e quanto potesse essere unica e speciale l’esperienza di alloggiare nei sotterranei del paese; consapevole di cosa veramente interessasse ai turisti, non ebbe purtroppo l’opportunità di vedere il suo sogno trasformarsi in realtà: morì un incidente d’auto cinque anni più tardi.
Il figlio Robert, direttore generale del Desert Cave Hotel, ed il resto della famiglia continuarono l’opera di realizzazione della struttura alberghiera, che fu inaugurata ufficialmente nel 1988, dopo quattro anni di lavori resi difficili dal caldo soffocante, dalle tempeste di sabbia e dai mini cicloni che qui si abbattono periodicamente.
Quasi tutti i materiali necessari per la costruzione sono stati portati da Adelaide, che dista da Coober Pey circa 150 chilometri.
Inutile dire che quel che colpisce maggiormente gli ospiti di questo hotel è la possibilità di dormire in stanze buie, ma fresche e spaziose rigorosamente sottoterra, progettate in modo tale che gli interni riflettano i colori rossastri della roccia locale.
Il silenzio e l’atmosfera raccolta contribuiscono al relax e molti tra i turisti che qui hanno alloggiato sostengono di non aver mai riposato così bene come nel Desert Cave Hotel.
Oltre alle stanze d’albergo, la città offre una vasta rete di negozi sotterranei: bar, musei e perfino chiese.
Quando poi il sole tramonta, si può anche uscire per fare un giro nel deserto o una partita di golf utilizzando palline luminose: mai perdere una occasione così ghiotta come una partita sotto le stelle!