Il proverbiale "Per un Punto Martin perse la cappa" oggi potrebbe essere aggiornato con "Per un'Acca la maestra perse la cattedra". Parola di commissario d'esame. "Ha" senza "h", "che" diventati "ke" e "perché" scritti "xké": l'ultimo concorso nazionale per insegnanti di scuola elementare e dell'infanzia è stata una caporetto per le aspiranti maestre che hanno mostrato lacune gravi in grammatica e ortografia. Sette su 10 i candidati bocciati alla prova scritta in tutta Italia; 8 su 10 solo nel Lazio.
Eppure per accedere al concorso i partecipanti dovevano avere l'abilitazione all'insegnamento e aver svolto ore di lezione in classe. Ma le doppie, gli apostrofi a casaccio come in "un'evento" e la "c" di "acquistare" hanno mietuto vittime tra i concorrenti, anche in Veneto.
Così hanno una spiegazione i drammatici risultati del concorso che non ha visto assegnare tutte le cattedre in palio in Italia (a livello nazionale il 71% non ha superato lo scritto su 37.838 aspiranti insegnanti per i 17.299 posti messi a bando; nel Lazio, il 79,3% su 6.584 candidati per 1.378 posti). Gli insegnanti avrebbero bisogno di tornare a scuola e sedersi tra i banchi con i loro alunni prima di salire in cattedra.