Il cadavere ritrovato nel trolley ripescato sabato al porto di Rimini è di una orientale di circa 40 anni. Sul corpo della vittima, una donna estremamente magra, i primi esami non hanno riscontrato segni di violenza, ma dato l'avanzato stato di decomposizione del cadavere solo l'autopsia, in programma per lunedì, potrà stabilire la causa della morte. Intanto si valuta la possibilità che il corpo sia di Xiang Lei Li, cinese scomparsa in crociera.
A trovare il cadavere erano stati due amici che stavano lavorando alla rimessa in acqua di una barca: quando hanno visto la valigia in mare l'hanno ripescata e, portata a riva, l'hanno aperta, trovando il corpo. A quel punto hanno avvertito la polizia, che ha allertato la scientifica e il magistrato di turno.
A complicare le indagini è il fatto che la vittima, oltre a non avere vestiti né documenti, potrebbe essere stata chiusa nel trolley e gettata in mare ovunque, e la valigia potrebbe essere stata trascinata fino a Rimini dalla corrente. Tanto che si è fatta strada anche l'ipotesi, riportata dal Secolo XIX, che il corpo sia della cinese Xiang Lei Li, scomparsa da una nave da crociera sulla quale era salita a Genova assieme al marito, il 45enne tedesco Daniel Belling, e ai due figli di 6 e 4 anni.
L'uomo, arrestato il 22 febbraio con l'accusa di omicidio volontario, è ora in carcere a Roma ma si è sempre dichiarato innocente. Se il corpo fosse davvero quello di Xiang Lei Li, prenderebbe corpo l'ipotesi degli investigatori che stanno ancora indagando sul caso, secondo i quali il corpo della donna era stato gettato in mare dal marito non nel Tirreno durante la prima fase del viaggio ma nei pressi di Katakolon, in Grecia, altra tappa della crociera. Da lì la valigia, spinta dalle correnti, avrebbe attraversato l'Adriatico arrivando un mese dopo a Rimini.