Export extra-UE: giù rispetto a gennaio
Le vendite verso i Paesi al di fuori dell'Unione europea sono aumentate del 3,6% rispetto allo scorso anno
La dinamica congiunturale del commercio italiano con i Paesi al di fuori dell’Unione europea è stata negativa. Entrambi i flussi hanno infatti riportato una contrazione rispetto a gennaio, più marcata per l’export e vicina allo zero, invece, per l’import.
A determinare il calo delle esportazioni di febbraio rispetto al mese precedente – pari al 4,7% (-4% al netto dell’energia) - sono state tutte le tipologie di beni , tranne quelli di consumo durevoli, per cui le vendite sono aumentate del 5,1%. Scendono infatti dell’1,9% le esportazioni di beni di consumo non durevoli, dello 0,6% quelle di beni intermedi e del 9% quelle di beni strumentali. Giù anche l’export di prodotti energetici, -17%.
Diverso l’andamento se si estende il periodo di riferimento all’intero trimestre. Nei tre mesi dicembre 2016-febbraio 2017 l’export ha registrato un +4,9% rispetto al trimestre settembre-novembre, determinato dal forte aumento delle vendite di prodotti legati all’energia, +35,1%, e a quelle di beni strumentali, +4,2%. Bene, comunque, anche le altre tipologie di beni: quelli di consumo riportano infatti un +4,1% e quelli intermedi un +2,8%.
Incoraggiante anche l’andamento tendenziale. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno le vendite verso i Paesi extra-Ue sono aumentate de 3,6% (+1,7% se calcolate al netto dell’energia). L’export di beni di consumo è aumentato del 4,7% (-0,3% quelli durevoli e +6,1% quelli non durevoli), quello di beni strumentali dello 0,9%, mentre le vendite di beni energetici hanno segnato un +74,8%. Giù dello 0,6% le vendite di beni intermedi.
Gli andamenti migliori hanno riguardato le vendite verso la Cina e la Russia, verso cui l’export segna un +31,6% ed un +25,6%. In crescita anche le vendite verso India (+8,2%) e Paesi ASEAN (+6,4%), mentre diminuiscono del 20,6% quelle verso l’Area OPEC e del 9,3% quelle verso la Turchia.
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