Si aggrava la posizione del candidato della destra all'Eliseo, Francois Fillon. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, infatti, le indagini sugli impieghi fittizi alla moglie si sarebbero estese anche all'ipotesi di "truffa aggravata, falso e contraffazione". Gli inquirenti avrebbero sequestrato all'Assemblea Nazionale dei documenti che farebbero pensare che siano stati prodotti dei falsi per giustificare gli stipendi della donna.
Lobbista e intermediario con Putin - Non solo. Secondo il Canard Enchainé, Fillon avrebbe ricevuto 50mila dollari (circa 46mila euro) come intermediario per organizzare un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin, un miliardario libanese e l'amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanne.
L'accordo prevedeva "di svolgere un ruolo di lobbying con aziende russe, algerine, del Gabon, della Costa d'Avorio e francesi" per l'acquisto di oleodotti. Secondo il settimanale, gli incontri con Putin e con l'amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanne (ex capo dello staff di François Fillon quando era ministro delle Telecomunicazioni), si sono svolti in occasione del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo nel giugno 2015.
L'azienda di consulenza "2F Conseil" era stata creato da Fillon il 7 giugno 2012, quindi prima di iniziare il suo mandato di deputato il 20 giugno 2012. Il regolamento parlamentare "vieta a qualsiasi deputato di svolgere una funzione consultiva che non fosse in atto già prima dell'inizio del mandato", il che significa che Fillon ha agito lecitamente.