"Abbiamo confermato la nostra piena disponibilità a lavorare con i sindacati per rispondere a ogni richiesta e andare in profondità su tutti gli aspetti". Lo ha detto l'amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball, uscendo dal ministero dello Sviluppo economico dopo l'incontro dell'azienda con il governo e i sindacati. "Il nostro è un piano forte e sostenibile - ha ripreso - e l'obiettivo primario è la sopravvivenza della compagnia".
L'incontro con i ministri dello Sviluppo e dei Trasporti, da cui ci si attendeva una mediazione del governo sulla richiesta dell'azienda di 2.037 esuberi solo nel personale di terra, si è concluso con la decisione di proseguire con dei tavoli che si terranno alla presenza dei tecnici del Mise, Mit e Ministero del lavoro. Nel frattempo le posizioni non cambiano e rimane confermato lo sciopero di 24 ore indetto per il prossimo 5 aprile. "Dobbiamo fare degli approfondimenti", ha detto il ministro Graziano Delrio. "Che la situazione fosse critica non l'abbiamo scoperto oggi", ha aggiunto, ribadendo che non c'è alcuna intenzione di entrare nel patrimonio dell'azienda.
Smentita procedura di mobilità - Secondo quanto dicono fonti presenti all'incontro, Ball ha smentito le voci relative all'apertura della procedura di mobilità. Il manager ha anche voluto sgombrare il campo da alcuni equivoci: ha sottolineato che è prevista la crescita del lungo raggio e che gli 8 aerei in più previsti porteranno a 32 la flotta nel 2021, con una crescita del 33% al livello più alto da 15 anni.
"Non aspiriamo a essere una low cost" - Ha poi ribadito che due terzi dei tagli non riguardano il costo del lavoro e ha spiegato che la messa a terra di 20 aerei non è un disimpegno: di questi 20 infatti, 12 già non volano adesso e ne vengono messi a terra 8, ma si punta a rimodulare l'organizzazione in modo da portare le stesse persone con meno aerei. Ball ha poi sottolineato, secondo le stesse fonti, che Alitalia "non è una low cost e non aspira ad esserlo, ma deve raggiungere una struttura di costi che le consenta di competere sul mercato".
"Ennesima farsa", i piloti preannunciano uno sciopero di 72 ore - Parole che non bastano ai sindacati, che hanno pronto uno sciopero di 24 ore il 5 aprile. "Per noi il piano è irricevibile e non credibile: un ridimensionamento dell'azienda senza un vero rilancio", ha detto Antonio Piras della Fit Cisl. "Le posizioni delle parti sono ancora quelle di venerdì", ha aggiunto Nino Cortorillo della Filt Cgil. Sul piede di guerra anche i piloti. "Nell'attesa che governo e azienda affrontino i veri temi strategici della compagnia, l'Associazione Nazionale Piloti (Anp) preannuncia un pacchetto di 72 ore di sciopero in Alitalia a sostegno della vertenza, che verranno effettuate secondo modalità prescritte dalla legge". Lo si legge in una nota dell'Associazione. "Oggi si è consumata l'ennesima farsa in relazione alle problematiche strutturali di Alitalia".