E' avvenuta al Campo Zero di Amatrice (Rieti) la consegna delle prime 25 Sae (Soluzioni abitative d'emergenza) per i cittadini colpiti dal terremoto. Le strutture erano state assegnate il 20 gennaio tramite un'estrazione tra gli aventi diritto. Il criterio per l'assegnazione delle "casette" prevedeva una richiesta spontanea da parte dei cittadini che ne avevano strettamente bisogno. Il sindaco Sergio Pirozzi: "E' una tappa del percorso di rinascita".
"Vorrei che le chiavi le consegnassero tutti coloro che hanno lavorato per realizzare le casette", ha proseguito il primo cittadino
Ad avere la priorità nell'estrazione sono stati coloro che avevano una disabilità del 100% o chi aveva nel proprio nucleo familiare una persona di oltre 75 anni con almeno il 75% di disabilità.
Le casette hanno diverse grandezze (40, 60 e 80 metri quadri) sulla base della consistenza del nucleo familiare assegnatario. Si tratta della prima area, ne seguiranno altre sei ad Amatrice, e 24 nelle diverse frazioni, per un totale di 30 aree di realizzazione delle casette nell'intero territorio comunale di Amatrice.
La protesta: "Sette mesi per avere container" - "Siamo stanchi, bisogna dirlo: sette mesi per consegnare queste case, che case non sono. Nessuno ascolta i cittadini. Sono più che arrabbiata, sono delusa. Mi sembra che siano passati 7 mesi per avere 25 casette, anzi container travestiti da casette". E' quanto ha detto una delle persone sfollate, Rita D'Annibale, interrompendo più volte, insieme ad altri residenti, la cerimonia di consegna.
"Le Sae - ha aggiunto - sono per l'emergenza, dopo sette mesi non siamo più in emergenza. Qui non si è fatto nulla e chi sta qui non è in grado di gestire la situazione, si dimettano tutti. Qui ad Amatrice, come in tutto il cratere, non è stato fatto nulla. Si parla di ricostruzione e devono ancora rimuovere le macerie dalle zone rosse".