La guglia del Duomo di Milano sovrastata da una pistola automatica e da un fiore al posto della Madonnina. Sono comparsi per le strade del capoluogo lombardo 80 cartelloni, di 6 metri per 3, con questa immagine provocatoria e lo slogan "'ndrangheta chiama Milano risponde: ecco i nomi di 10 boss che vivono nella nostra città che fa affari con loro". E' la campagna pubblicitaria del giornalista e massmediologo Klaus Davi, che vuole richiamare l'attenzione sulle sue videoinchieste sui clan calabresi e le infiltrazioni malavitose nel Nord Italia.
I dieci nomi sbattuti sui cartelloni sono quelli "di boss di Cosa Nostra e della 'ndrangheta che vivono a Milano o provincia o del tutto liberi o con l'obbligo di firma ai commissariati di polizia, perché sottoposti a misure di prevenzione", ha spiegato Davi, che ora è in Calabria per una delle sue inchieste che, poi, pubblica sul suo sito.
Il primo video diffuso è incentrato su uno dei cosiddetti uomini d'oro della mafia calabrese, Giuseppe Calabrò, il cui quartier generale sarebbe proprio a Milano. Nel documentario Klaus Davi incontra il nipote e pubblica anche un estratto della conferenza stampa del procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Ilda Boccassini, tenutasi a novembre.