"L'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, non si trova in una condizione per la quale lo statuto della società contempla o prescrive la decadenza". Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, rispondendo a Sinistra italiana e Forza Italia che avevano sollevato dubbi sulla regolarità della nomina di Marroni. L'a.d. è stato inoltre interrogato nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Consip.
Padoan ha inoltre ricordato che l'attuale Consiglio di amministrazione della Consip resterà in carica fino all'approvazione del bilancio 2017. Il titolare del Mef ha precisato che Marroni aveva il profilo idoneo per essere nominato amministratore delegato di Consip, "previa verifica dei requisiti di eleggibilità, professionalità, onorabilità e autonomia" previsti dalle norme e che è "avvenuta da parte degli uffici del dipartimento del Tesoro sulla base delle significative esperienze attestate dal suo profilo professionale".
Brunetta all'attacco: "E' inaccettabile" - "Siamo alla follia. Di fronte a una lampante violazione di legge, di statuto e di correttezza politica istituzionale lei mi risponde così, in maniera apodittica: 'è così perché è così' Fino a quando continuerà con questa sua incapacità di dar conto del suo operato? Fino a quando continuerà a non guardare la realtà, secondo la quale siamo di fronte a uno dei più scandali della Repubblica?". Così il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, nel corso del question time a Montecitorio, rivolgendosi al ministro Padoan, interrogato sulla mancata accettazione delle dimissioni di Marroni. "E' inaccettabile, non solo quanto detto in quest'Aula ma anche la sua stessa presenza in quest'Aula", ha concluso il capogruppo azzurro.