Il 2016 è stato un anno (ancora) difficile per le piccole imprese artigiane. L'ultimo rapporto di Unioncamere-InfoCamere – l'analisi è stata condotta sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio relativi allo scorso anno – rivela che sono diminuite le ditte individuali: il saldo tra iscrizioni e cessazioni è risultato negativo (-12.333 unità, -1,39%).
Il bilancio è stato invece positivo per le società di capitali: +2.477 imprese, pari al 3,28% in più rispetto al 2015. Diminuiscono le piccole imprese artigiane ma aumentano le più grandi, dunque. Ma complessivamente, nel 2016, sono fallite più imprese artigiane di quante ne sono nate: il bilancio tra iscrizioni e cessazioni si è chiuso – ancora una volta, dall'inizio della crisi economica –, con il segno “meno” (-15.811 unità). Si tratta di un dato comunque in miglioramento rispetto al 2015 e rispetto agli ultimi anni: dal 2011 ad oggi, Unioncamere e InfoCamere non hanno mai registrato un saldo “meno pesante”.
Il rapporto osserva che il processo di selezione dell'universo artigiano iniziato con la crisi economica è ancora in corso, seppure il quadro generale mostra un rallentamento “significativo e progressivo” di questa dinamica negli ultimi quattro anni. Quello relativo alle imprese scomparse non è l'unico dato negativo, purtroppo: recentemente, infatti, l'artigianato italiano è stato interessato anche da un calo degli apprendisti.
Quel particolare rapporto di lavoro che accompagna la prestazione lavorativa all'obbligo del datore di lavoro di garantire al dipendente la formazione necessaria per l'apprendimento di un mestiere e per il conseguimento della qualifica. Un dossier della CGIA di Mestre certifica che, dall'inizio della crisi economica, dal 2009 al 2015, gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane sono diminuiti del 45%.
Il calo ha coinvolto tutte le aree geografiche del Paese, ma nel Mezzogiorno è stato più consistente (-61%) rispetto a quello registrato altrove: nel Centro gli apprendisti sono diminuiti del 44%, nel Nord-Ovest del 43% e nel Nord-Est del 33%. In realtà, la CGIA di Mestre osserva che, seppure più contenuto, il calo degli apprendisti ha riguardato tutti i settori: sempre tra il 2009 e il 2015, la contrazione media a livello nazionale è stata del 31%.