"Sono scioccato, come tutti noi lo siamo, nel conoscere l'entità del numero di bambini sepolti nel cimitero della Casa della Madre e del Bambino a Tuam". Lo ha detto l'arcivescovo della città irlandese, mons. Michael Neary, dopo la scoperta di una fossa comune nell'ex orfanotrofio cattolico retto da suore, contenente i resti di circa 800 bambini. "Sono inorridito e rattristato", ha aggiunto.
"Sono stato messo al corrente della grandezza di questa situazione dai media e dalla ricerca storica", ha detto mons. Neary nell'omelia, in cui apertamente ha rinunciato a commentare ai fedeli il Vangelo del giorno per parlare della vicenda. "Sono inorridito e rattristato nel sentire che una davvero grande quantità di resti umani è stata scoperta in questo sito che, all'analisi, corrisponde ai tempi della Casa della Madre e del Bambino di Tuam. Ciò indica un tempo di grande sofferenza e dolore per i piccoli e le loro madri. Anche se non era una cosa inaspettata, sono rimasto sconvolto nel leggere le conclusioni della Commissione", ha aggiunto.
"Posso solo immaginare - ha proseguito l'arcivescovo di Tuam - l'enorme tormento emozionale che le madri hanno sofferto nell'affidare i loro bambini per l'adozione o nel testimoniare la loro morte. Alcune di queste giovani, vulnerabili donne potevano aver già sperimentato il rigetto da parte delle loro famiglie. Il dolore e la prostrazione che hanno sopportato è oltre la nostra capacità di comprensione. E', allora, semplicemente troppo difficile da comprendere la loro impotenza e sofferenza mentre guardavano i loro amati bambini morire".
Indipendentemente dal lasso di tempo trascorso, ha sottolineato il presule, "questa è una questione di grande interesse pubblico". "Accolgo con favore - ha detto - il fatto che la Commissione abbia già chiesto che le autorità statali competenti si assumano la responsabilità per il trattamento appropriato dei resti, e che il medico legale è stato informato. Continua ad essere una priorità per me, in collaborazione con le famiglie dei defunti, cercare di ottenere una dignitosa ri-tumulazione dei resti dei bambini in terra consacrata a Tuam".
Secondo mons. Neary, "dal momento l'arcidiocesi non ha avuto alcun coinvolgimento nella gestione della casa a Tuam, non ho informazioni specifiche sulle modalità di interramento dei resti, ma qualsiasi materiale che abbiamo che è anche solo lontanamente legato alle indagini, è stato consegnato in tot alla Commissione". L'aggiornamento della Commissione dopo il lavoro svolto è "molto difficile per noi da leggere e comprendere, ma è un altro passo necessario nel cammino verso la verità. Non abbiamo nulla da temere dalla verità". Pertanto, "l'Arcidiocesi continuerà ad assistere la Commissione in ogni modo possibile fino a quando il suo lavoro sarà concluso e la sua relazione finale pubblicata".