Si chiama "Diario di vite dal mare di Sicilia" la mostra realizzata da Massimo Sansavini per la Fondazione Dino Zoli - Arte Contemporanea di Forlì: i migranti ne sono il tema centrale. La mostra sarà aperta fino al 2 maggio 2017: per l'occasione saranno esposte anche inedite sculture site specific, realizzate appositamente per l'allestimento di Forlì. Le sculture, infatti, sono fatte con il legno degli scafi delle barche dei migranti.
Una delle sculture sarà donata dall'artista alla Fondazione. I visitatori saranno accolti da un floor graphic che ritrae le coste africane, quelle italiane e il mare che le divide: un preambolo visivo per immergere il visitatore nel tema trattato. Il percorso espositivo, che vedrà allestite una ventina delle opere di più grandi dimensioni di Sansavini, sarà arricchito, inoltre, da immagini, video e pannelli informativi per aiutare il visitatore a comprendere meglio il complesso mondo delle migrazioni. Per i più piccoli sono previste visite-gioco con attività ludiche per sensibilizzare alla diversità culturale e far riflettere sulle ragioni che spingono le persone a migrare.
Il progetto - La mostra nasce dalla collaborazione tra l'artista e Touroperator che ha ottenuto il patrocinio dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Forlì-Cesena e del Comune di Forlì. Il progetto nasce come progetto formativo itinerante (le prime tappe sono state i Musei San Domenico di Forlì e il Parlamento Europeo di Bruxelles) e mira a raccontare le migrazioni ma anche a tessere relazioni con i migranti della seconda generazione.
L'artista - Sansavini è l’unico artista ad aver ottenuto l’autorizzazione dal Tribunale di Agrigento per entrare nel girone dantesco del cimitero delle barche di Lampedusa, nell’ex base americana Loran: qui accanto ai molti scafi, ormai abbandonati, sono rimasti molti degli oggetti personali che hanno accompagnato i viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo verso la speranza di un futuro migliore. Il legno prelevato dalle imbarcazioni abbandonate è stato trasformato dall’artista in sculture che raccontano i singoli naufragi. A ricordarceli il titolo dell’opera: la data in cui è avvenuto.