Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, è intervenuto nell'audizione in commissione Ambiente alla Camera sul terremoto dicendosi "sorpreso" quando sente parlare delle casette per i terremotati come di case ambulanti. "Sono i Comuni che devono valutare le esigenze e individuare le aree", ha detto. Inoltre il capo ha denunciato la carenza di casette sostenendo che delle 3400 necessarie "sono partiti ordinativi per 1600".
"Sulle casette se ne sono dette di tutti i colori", ha precisato Curcio "ma è la Regione che certifica l'idoneità ed emette la richiesta alla società che ha vinto la gara nel 2014. Poi comincia la produzione che riguarda prima di tutto le opere di urbanizzazione - per le quali serve una gara a parte - e dopo inizia il montaggio delle casette".
In merito alle casette del sisma del 1997 dell'Umbria, Curcio ha detto che "non possono essere spostate e, in ogni caso, le persone non vogliono spostarsi a 30-50 chilometri di distanza. La disponibilità della Regione Umbria c'è ma manca la volontà di andarci".
Vasco Errani: "Resto, scelte politiche non c'entrano" - Dopo le recenti dichiarazioni ("Non c'è ricostruzione, è tutto fermo", ndr) che avevano suscitato grandi polemiche, il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, ha smentito le voci di un possibile abbandono dall'incarico che gli era stato conferito dal governo Renzi: "Quando ci sono difficoltà, io sono abituato a riconoscerle, non cerco colpe e responsabili, cerco le forme per rispondere al meglio, anche in quella parte che non è di competenza della ricostruzione", ha dichiarato.