Napoli, procuratore:furbetti cartellino obbligo lavoro, contrappasso
Gli indagati agli arresti domiciliari dovranno uscire per andare a lavorare. "Decisione presa per non paralizzare l'ospedale"
Obbligo di andare a lavoro per cinquanta dei 55 dipendenti dell'ospedale Loreto Mare di Napoli finiti agli arresti domiciliari dopo il blitz anti assenteismo di venerdì. La decisione, ha spiegato il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, che parla di una sorta di contrappasso per i furbetti del cartellino, è stata presa "per evitare la paralisi della struttura: saranno costretti ad andare al lavoro e resteranno a casa quando non saranno in servizio".
I numeri dell'operazone - In totale sono 94 le persone indagate, di queste 55 tra medici, infermieri, tecnici di laboratorio, impiegati amministrativi e operatori sociosanitari hanno ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Gli investigatori hanno documentato, tra l'altro, il caso di un medico, indagato, il quale mentre era in servizio prendeva il taxi e andava a giocare a tennis oppure a sbrigare faccende personali, come fare compere in gioielleria. Uno dei dipendenti invece, durante l'orario di lavoro, andava a fare lo chef in una struttura alberghiera del Nolano.
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