Il disagio, delle periferie di Palermo, come di ogni città o paese, dell'essere umano in quanto fragile e solo, dell'attore, alla ricerca di se stesso... Di questo racconta Emma Dante nei suoi piccoli e grandi capolavori teatrali, e lo fa con l'arte e la maestria di chi conosce l'arte del palcoscenico e del raccontare. Di questo parla anche "Bestie di scena" in prima assoluta al Teatro Strehler di Milano dal 28 febbraio al 19 marzo. Sul palco gli attori della sua Compagnia sud costa occidentale... completamente nudi.
E' uno spettacolo "che parla dell'incompiutezza. Non c'è storia, non c'è trama, non ci sono personaggi, costumi, scenografie. Ma ci sono dei corpi che sono anche anime e che abitano il luogo che è il palcoscenico". Così la regista, attrice e drammaturga teatrale siciliana racconta il suo ultimo lavoro.
Non servono orpelli o vestiti, accessori o oggetti per parlare del disagio di stare in un luogo che è il palcoscenico, ma che potrebbe essere la vita, la realtà, il mondo. Bastano i corpi e non i personaggi. Col corpo degli attori, una tela da riempire di significati ed emozioni, Emma Dante lavora sin dall'inizio della sua avventura teatrale. Ed è proprio la fisicità dei suoi spettacoli, suo tratto distintivo, a renderli così incredibilmente efficaci, capaci di arrivare direttamente al cuore e alla mente degli spettatori.
Sul palco che sarà come un buco nero, "uno spazio abnorme e desertico", solo una luce e i corpi che si "accorpano, si uniscono", si muovono insieme. "Non essendoci parole e dialoghi - ha spiegato la regista - c'è un grande silenzio, riempito solo dai respiri degli attori, dai loro movimenti, dai rumori del palco". Il nudo che si vedrà in questo spettacolo "è naturale, innocente e non ha nulla di erotico e di pornografico", ha spiegato.
Emma Dante ci tiene a sottolineare che la nudità non deve diventare il tratto principale dello spettacolo "non cerchiamo provocazioni ma raccontiamo l'essere umano, l'uomo e la donna". In 'Bestie di scena' "c'è il teatro fino in fondo", ha commentato il direttore del Piccolo Teatro di Milano, Sergio Escobar: "Anche se manca la trama, così come mancano i vestiti. Ma l'ordito rimane".
Il nudo integrale in teatro "crea imbarazzo e lo sguardo dello spettatore porta a coprirlo con la coperta dello scandalo", ha concluso.
Il lavoro di Emma Dante è togliere ogni protezione e arrivare alla pietas del corpo". Lo spettacolo, precisano gli organizzatori, non è vietato a nessuno ma consigliato a un pubblico maggiore di 16 anni.