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Palermo e gli splendori arabo-normanni

La prodigiosa bellezza dell’architettura siciliana. Una città in cui si incontrano le culture del Mediterraneo.

Culla di civiltà e arti millenaria, Palermo - Patrimonio dell’Umanità Unesco per le sue architetture arabo-normanne e Capitale italiana della Cultura del 2018 – è una città di grande fascino. Splendente sotto il sole del meridione, vivace, a tratti caotica, si affaccia luminosa sul mar Tirreno, protetta dall’aspro monte Pellegrino e, intorno, dalla lussureggiante Conca d’oro, valle di aranceti che colorano la terra. Una città tutta da visitare e da scoprire, bella particolarmente nelle stagioni di mezzo, quando il clima è mite e la luce più radente ne valorizzano skyline ed architetture.

A Palermo convivono le meraviglie dello stile arabo e normanno e il liberty delle vie del centro, i teatri e i giardini, le porte antiche e i mercati in cui risuonano allegre le voci dei venditori. Prima città greca e romana, poi capitale araba, ricca di moschee e giardini, in seguito conquistata da normanni e svevi, l’antica Panormus (“tutto porto”), luogo strategico di traffici mercantili e commerciali, presenta tracce affascinanti di un passato multietnico.

Una città multiculturale - Palermo, oltre che per il suo golfo e per il mare su cui si affaccia, affascina per i monumenti normanni e barocchi, i giardini lussureggianti e gli scorci stupendi. Nel corso dei secoli, è stata oggetto di conquiste che ne hanno caratterizzato l’architettura e la vita quotidiana. Le varie influenze sono visibili nella cattedrale, maestoso edificio iniziato nel dodicesimo secolo e più volte rimaneggiato, con una cupola settecentesca e un campanile medievale.

La cattedrale di Santa Rosalia - Nata su una basilica preesistente, trasformata in moschea dagli arabi e poi riconsegnata dai normanni alla religione cristiana, la cattedrale è abbellita con bifore, torri e decorazioni gotiche e custodisce le reliquie di Santa Rosalia, patrona della città. Vi si trovano anche le tombe degli imperatori, tra cui Ruggero II e Federico II, portatore di cultura in tutto il Sud Italia. Vicino ecco il palazzo dei Normanni (conosciuto anche come palazzo Reale), anch’esso in origine edificio arabo, da sempre sede del potere: contiene la cappella Palatina, uno dei più insigni monumenti del periodo normanno, ricca di mosaici su fondo dorato di influenza bizantina che, insieme a quelli della chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, o Martorana, rappresentano capolavori d’arte che fanno di Palermo una meta imperdibile.

Un mix architettonico di valenza universale - L’elegante Martorana, con l’alto campanile ad arcate, risale all’epoca normanna, mentre la monumentale fontana Pretoria che occupa quasi interamente la vicina piazza omonima è barocca. Con le Cattedrali delle vicine Cefalù e Monreale, la Palermo arabo normanna è stata dichiarata Patrimonio Umanità dell’Unesco perché rappresenta un esempio materiale di convivenza, interazione e interscambio tra diverse componenti culturali di provenienza storica e geografica eterogenea. Un mix che ha generato un originale stile architettonico e artistico, di eccezionale valore universale, in cui sono mirabilmente fusi elementi bizantini, islamici e latini, capace di volta in volta di prodursi in combinazioni uniche, di eccelso valore artistico e straordinariamente unitarie. Il sincretismo arabo-normanno ebbe un forte impatto nel medioevo, contribuendo significativamente alla formazione di una koinè mediterranea, condizione fondamentale per lo sviluppo dell’attuale cultura europea.

L’incanto della Vucciria, cara a Guttuso - La strada che va dalla cattedrale alla Martorana passa attraverso piazza Vigliena, detta i “Quattro canti” per l’incrocio formato da via Maqueda e Vittorio Emanuele, decorato da statue e fontane del Seicento. Su piazza della Pretoria si affaccia il palazzo del Municipio, del 1643, con una splendida fontana del Cinquecento costituita da ben 644 gruppi marmorei. È in questa zona che le strade portano nomi in italiano, arabo ed ebraico. Da qui, inoltre, si scende verso il mare, passando per la Vuccirìa, il mercato più antico e animato della città, in piazza San Domenico, dove sorge l’omonima chiesa, fra i più interessanti edifici barocchi cittadini. Altro edificio religioso di epoca normanna è la chiesa sconsacrata di San Giovanni degli Eremiti, con le cupole rosse orientaleggianti, edificata nel dodicesimo secolo sulle fondazioni di un’antica moschea.

Una sfilata straordinaria di chiese e palazzi - Nel cuore antico della città si trova il palazzo Notarbartolo Greco e, poco distante, l’imponente edificio trecentesco detto Steri (da hosterium, palazzo fortificato), che è stato carcere, tribunale e oggi sede del rettorato universitario. Nei pressi sorge la chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta la Gancia, con portico gotico, e palazzo Abatellis, sede della Galleria regionale della Sicilia che ospita operte d’arte e dipinti che vanno dal medioevo al ‘700 e, nell’antico porto, la chiesa di Santa Maria della Catena, edificata a fine quattrocento, con influenze gotico-catalane e rinascimentali.

Uno dei teatri più eleganti d’Europa - La parte più moderna di Palermo è dall’altro lato della città. Superando il neoclassico teatro Massimo, tempio della lirica tra i più eleganti in Europa, in piazza Politeama si scorge l’altro teatro cittadino, eretto a metà Ottocento in stile pompeiano. Lungo via Libertà, ombreggiata da alberi, si entra nella zona dove trionfa l’architettura ottocentesca e liberty, i cui splendidi simboli sono le vie squadrate e animate. L’Orto botanico di via Lincoln, fondato nel 1789, è uno dei più noti d’Europa, grazie agli esemplari botanici provenienti da tutto il mondo . Più lontani dal centro sono la Zisa (sulla piazza omonima) e la Cuba (in corso Calatafimi), costruzioni orientaleggianti costruite sotto il regno di Guglielmo II.

Le vie dello shopping - Via Maqueda, via Roma e via Libertà, sono mete imperdibili, ma è piacevole anche godersi la vivacità dei mercati alimentari come la Vuccirìa o il Ballarò. Chi ama l’antiquariato non può perdere una visita al Papireto, nei pressi del palazzo dei Normanni, mentre non si può non lasciarsi affascinare dalle ceramiche artistiche e dall’acquisto di una delle tradizionali marionette, i Pupi. Non si può lasciare Palermo senza una sosta nella gelateria Ilardo, la più antica della città, sul lungomare, per assaggiare il gelato di scurzunera (gelsomino), in assoluto il più caratteristico.

Per maggiori informazioni: www.turismo.comune.palermo.it

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