Festival di Berlino, l'Orso d'Oro va al film "On body and Soul"
Il regista Kaurismaki non accetta il verdetto e dà in escandescenze
E' "On body and soul" della regista ungherese Ildikò Enyedi a vincere l'Orso d'Oro come miglior film del 67esimo Festival di Berlino. La pellicola narra una bizzarra storia d'amore in chiave "dark comedy". L'Orso d'Argento è andato a un "deluso" Aki Kaurismaki, premiato per la regia di "The Other Side of Hope", film finlandese sulla tragedia dei migranti.
Gli altri premi - Questi gli altri premi della 67esima edizione del festival: Orso d'Argento, Gran premio della Giuria, 'Félicité', di Alain Gomis; Orso d'Argento, Premio Alfred Bauer, 'PokoT' di Agnieszka Holland; Orso d'Argento come miglior regista, Akis Kaurismaki per 'The Other Side of Hope!'; Orso d'Argento come migliore attrice a Kim Minhee per 'On the Beach at Night Alone'; Orso d'Argento come miglior attore a Georg Friedrich per 'Bright Nights'; Miglior Opera Prima 'Estiu 1993' di Carla Simon; Orso d'Argento migliore sceneggiatura a Sebastian Lelio per 'Una mujer fantastica'.
Il regista Kaurismaki si arrabbia - L'Orso d'oro va al film della regista ungherese Ildico Enyedi, una pellicola sui sentimenti nascenti tra una timida addetta al controllo delle carni e il suo capo con braccio offeso, mentre i migranti di Aki Kaurismaki di "The other side of hope" mancano l'obiettivo principale e si aggiudicano solo il quarto premio in ordine di importanza: L'Orso d'argento alla regia. E il regista, visibilmente alterato, (sul tappeto rosso era sostenuto da due assistenti, ndr), non ci sta. Non sale neppure sul palco a ricevere il premio, punta il dito minaccioso verso il palco e, una volta raggiunto in sala da una giurata (Dora Bouchoucha Fourati) con la statuetta in mano, se la mette in tasca con disprezzo per poi tirarla fuori solo per usarla come microfono dicendo ironicamente: 'grazie signore e signori'.
L'Orso d'oro della giuria, andato a "Felicité" di Alain Gomis declina in parte verso la politica con la storia di una cantante di Kinshasa che a un certo punto, in una città corrotta deve trovare i soldi per far curare il figlio che ha avuto un incidente. Dal regista nato a Parigi, nel ricevere il premio, la richiesta di giustizia per Théo il ragazzo che ai primi di febbraio sarebbe stato violentato dallo polizia francese.
Orso d'argento Alfred Bauer al polacco "Spoor" di Agnieszka Holland con la storia di un anziana signora in lotta contro il patriarcato venatorio locale., mentre quello per la miglior sceneggiatura va al cileno "Una mujer fantastica" di Sebastian Lelio, un film che molti vedevano ai primi posti del palmares con la storia di una trans-coraggio (Daniela Vega) che dopo aver avuto la forza della sua identità sessuale rivendica anche i diritti che gli spettano alla morte del compagno. Orso d'argento per la migliore attrice a Kim Minhee protagonista di "On the beach at night alone", film intimo del coreano di Ang Sang-soo, mentre miglior attore è George Friedrich di "Bright nights".
La vera politica arriva solo per il nuovo premio, quello al documentario, il Glashuette Original Documentary Award, andato a "Ghost hunting" di Raed Andoni, film sulle condizioni di prigionia di tanti palestinesi: "vengo dal posto buio del mondo e mi trova in questa luce. Sono attualmente 7000 i palestinesi ora in carcere, lo dedico a loro".
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