"Quattro giornalisti differenti su tre giornali diversi riportano la stessa fake news su Luigi Di Maio. La faccenda è di una gravità inaudita perché quello che hanno scritto è falso, fuorviante e non verificato". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog in un post intitolato "Giornalismo killer, la misura è colma", in merito alla notizia della chat tra Luigi Di Maio e Virginia Raggi sul ruolo di Raffaele Marra in Campidoglio.
"Sms parziale e non verificato" - "Le parziali informazioni - si legge - sono state pubblicate senza compiere tutte le dovute verifiche La buona notizia è che possiamo dimostrare, prove alla mano, non solo che mentono ma che sono in mala fede. Andiamo con ordine. I giornalisti sono Carlo Bonini su Repubblica, Valentina Errante e Sara Menafra sul Messaggero e Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. Tutti e tre riportano un sms di Di Maio a Virginia Raggi in cui parla di Marra, il punto è che si tratta di un sms parziale e non verificato, accompagnato da una ricostruzione montata ad arte il cui fine è uccidere la reputazione di Di Maio".
La versione originale del messaggino di Di Maio - Il blog di Grillo riporta quindi la versione originale del messaggio scritto da Di Maio alla Raggi: "Quanto alle ragioni di Marra. Aspettiamo Pignatone (il MoVimento 5 Stelle aveva chiesto alla Raggi di far verificare il nominativo Marra a Pignatone, il procuratore di Roma, ndr). Poi insieme allo staff (quello che allora era chiamato mini direttorio, ndr) decidete/decidiamo. Lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato (Marra era della Guardia di Finanza, ndr). Sui miei (intendendo chiaramente i suoi collaboratori, ndr) il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla".
La versione riportata da La Repubblica - "Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. E' un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla", scrive La Repubblica. "Bonini - attacca il blog di Grillo - lascia intendere che con "i miei" Di Maio si riferisca a Marra, mentre nella versione originale è evidente che si riferisca appunto ai suoi collaboratori. Ancora più grave il titolo dell'articolo che è un virgolettato, attribuito a Di Maio, volutamente manipolato: Di Maio garante di Marra la prova è nelle chat: 'Lui è uno dei miei un servitore dello Stato'. E in prima pagina con 'Marra è uno dei miei'. Vergognoso".
La versione riportata da Il Messaggero - "Agli atti dell'inchiesta c'è una conversazione che smentisce Di Maio che anche due giorni fa ha giurato e spergiurato, intervistato da Lucia Annunziata a In mezz'ora, che si era occupato del caso Marra solo una volta, a luglio, e solo per allontanarlo. Nelle conversazioni agli atti, il vicepresidente della Camera non solo si spende in favore di Marra, ma lo fa persino tempo dopo": è quanto riporta Il Messaggero. "In questo la conversazione viene solo evocata, ma anche qui lasciando intendere che Di Maio voglia difendere Marra, così non è", si legge sul blog.
La versione riportata da Il Corriere - "Quanto alle ragioni di Marra... lui non si senta umiliato. È un servitore dello Stato. Sui miei il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla", si legge su Il Corriere. "Ancora una volta - fa notare il M5s - lo scopo è uccidere la reputazione di Di Maio, a costo di pubblicare una chat parziale su cui non è stata fatta alcuna verifica".
"Unico obiettivo era uccidere la reputazione di Di Maio" - Secondo Grillo, "questa non è informazione, qui siamo davanti a un caso esemplare di informazioni sbattute in prima pagina senza aver fatto alcuna verifica e con un obbiettivo preciso: il killeraggio di Luigi Di Maio, colpevole di avere evidenziato le balle che hanno scritto e continuano a scrivere. La domanda è "Cui prodest?". Qual è l'obiettivo? Impedirci di andare al governo? Aspettiamo la risposta". "Di Maio - aggiunge - sta preparando richieste di risarcimento danni per centinaia di migliaia di euro".
Di Maio: "I direttori si scusino" - Luigi di Maio, da parte sua, durante una diretta Facebook ha chiesto "ufficialmente le scuse dai direttori e la chiudiamo qui, ormai ho raggiunto il mio limite. I direttori da che parte stanno? Da parte dell'informazione o da parte di qualche partito che vuole fermarci?". Il vicepresidente della Camera ha quindi invitato "tutti i giornalisti onesti a starci vicino, perché ne abbiamo bisogno. Ormai la misura è colma".