M5s, "Marra è un servitore dello Stato":la chat che incastra Di Maio
Secondo la ricostruzione di tre quotidiani il vicepresidente della Camera avrebbe mentito sul suo rapporto con l'ex capo del personale del Campidoglio. Ma sul blog del Movimento arriva la replica: "Ricostruzione montata ad arte, ecco le prove"
"Una ricostruzione montata ad arte su tre giornali diversi, una faccenda di una gravità inaudita". E' furioso Beppe Grillo dopo la divulgazione di una "fake news" da parte di tre autorevoli quotidiani che attribuivano a Luigi Di Maio un ruolo di "garante" nei confronti dell'ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra, in carcere per corruzione. Una chat telefonica nella quale il pentastellato avrebbe rassicurato il sindaco di Roma Virginia Raggi sull'integrità del "suo" uomo. Ma il leader del M5s smentisce: "Ecco le prove, la misura è colma"
Le chat "incriminate". Domenica scorsa Di Maio ha assicurato a Lucia Annunziata nel suo "In mezz'ora" di aver incontrato Marra una sola volta nei suoi uffici alla Camera, il 6 luglio 2016, per dirgli che non aveva più la fiducia del Movimento, ma la ricostruzione della chat rivelava il contrario. Siamo al
10 agosto, oltre un mese dopo il loro incontro e nel pieno dello scontro interno al minidirettorio che chiedeva la testa dell'allora capo del personale del Campidoglio.
Scrive Di Maio alla Raggi: "Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato
. E' un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L'importante è non trovare nulla". Sarebbe stata la stessa sindaca di Roma a inoltrare questo sms a Marra per tranquillizzarlo e convincerlo a resistere, alle 15 ,48 minuti e 50 secondi di quel mercoledì 10 agosto.
Sempre in quello stesso giorno, ma alle 13, 11 minuti e 6 secondi, lo sfogo di Marra con la Raggi: "Vorrei anche ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l'aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato il vice presidente Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l'istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano, sulla mia assoluta correttezza morale e professionale.
L'incontro, come sai, andò molto bene, tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali. Cosa che per correttezza non ho mai fatto. Pensavo che quell'incontro potesse rappresentare un punto di svolta. Evidentemente mi sbagliavo". L'incontro al quale l'esponente romano si riferisce è lo stesso del quale parla anche Di Maio, ma con "suggestioni" opposte. Entrambe le chat sarebbero custodite nella memoria dello smartphone di Raffaele Marra sequestrato al momento del suo arresto.
Il giallo della deposizione. Quanto alla disponibilità di rispondere alle domande dei pm, Marra avrebbe fatto dietro front. L'interrogatorio previsto in un primo momento per oggi è saltato. L'ex esponente del Campidoglio ha comunicato alla procura che si avvarrà della facoltà di non rispondere fino a quando non potrà prendere visione di tutti gli atti dell'inchiesta.
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