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Rivoluzione Madia in P.a.: sotto la lente telelavoro e flessibilità

Giornata cruciale per il Testo Unico del pubblico impiego che sarà sottoposto prima ai sindacati, poi al Consiglio dei ministri. Ecco i punti clou della riforma

La riforma Madia sul pubblico impiego sarà prima al vaglio dei sindacati poi del Consiglio dei ministri. Giornata cruciale per il Testo Unico della P.a. che, oltre al decalogo per i licenziamenti, prevede anche una svolta "family friendly" per tre milioni di dipendenti pubblici. Previsti, infatti, telelavoro e altre formule flessibili per venire incontro a mamme e papà negli uffici statali con l'obiettivo di conciliare vita e lavoro. Nella stessa direzione vanno le convenzioni con gli asili nido e le misure per agevolare il ricorso al part-time. Per l'attuazione il governo sta lavorando a una direttiva ad hoc.

Gli obiettivi Cambiare il pubblico impiego non solo contrastando gli assenteisti, ma anche attraverso nuove formule che abbattano le barriere casa-ufficio. L'obiettivo da centrare, infatti, non è quello di totalizzare quante più ore possibili davanti alla scrivania, ma raggiungere dei target per servizi pubblici funzionanti e di qualità. Sarebbe questa la strategia del governo, a lavoro su una direttiva ad hoc prevista dalla riforma Madia, che punta proprio sullo smartworking, ovvero su soluzioni innovative, e " family friendly", per aiutare chi è dipendente e anche genitore.

Le novità Spinta al telelavoro, part-time più semplice e un sistema che porti a stringere accordi tra amministrazioni e asili nido e tra enti per campi estivi (servizi aperti durante i periodi di chiusura delle scuole) dedicati ai figli dei dipendenti: è questa la ricetta che sta preparando il Ministero della P.a. insieme al dipartimento per le Pari opportunità. Insomma le novità per gli statali sembrano non finire: oltre al Testo Unico in arrivo a breve, ci saranno misure per migliorare la conciliazione vita-lavoro.

Anche il rinnovo dei contratti potrebbe riservare qualche sorpresa in materia, giocando sulla flessibilità oraria. Intanto si parte da quanto detta la riforma Madia, in cui si stabilisce che, laddove ci siano richieste, almeno il 10% dei dipendenti entro il 2018 debba essere messo in condizione di prestare servizio attraverso nuove modalità spazio-temporali di gestione del lavoro, dal momento che l'attuale quota di statali in telelavoro è pari a zero e che al part-time ricorre il 5,&% dei lavoratori pubblici.

Le tappe Il nuovo Testo Unico del pubblico impiego sarà lunedì 13 febbraio al centro del confronto con Cgil, Cisl e Uil. L'approdo del decreto in Cdm è previsto subito dopo, anche se c'è tempo fino al 28 febbraio. Sempre sul fronte della riforma della P.a, mercoledì 15 febbraio dai dirigenti degli enti territoriali, rappresentati dalla sigle Direr e Direl, arriverà un proposta: suggerimenti nel caso rispunti un provvedimento dedicato alla categoria.

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